Stagione della verità

Caro Josip, ora tocca a te: la mano tesa dell'Atalanta e del Gasp è una certezza da molto tempo

La fiducia dell'ambiente non è mai mancata, dopo un anno e mezzo molto complicato ora lo sloveno si è allenato benissimo ed è chiamato a rispondere sui suoi livelli

Caro Josip, ora tocca a te: la mano tesa dell'Atalanta e del Gasp è una certezza da molto tempo
Pubblicato:
Aggiornato:

di Fabio Gennari

Si dice che la permanenza a Bergamo di Josip Ilicic sia legata a un confronto con Gasperini avvenuto nelle ultime ore. Non sappiamo cosa si siano detti allenatore e giocatore ma ritenere tutto questo una novità rispetto al passato è quanto di più sbagliato si possa fare. Anche se il tecnico di Grugliasco ha la fama del duro con cui è difficile passarla liscia in caso di screzi o attriti, ci sono situazioni che sono molto diverse, particolari e speciali. Il rapporto con Ilicic è una di queste, fin dal primo giorno in cui lo sloveno ha messo piede all'ombra di Città Alta.

Ilicic era stato praticamente bloccato da Gasperini alla firma del contratto con la Sampdoria. Arrivato a Bergamo non era un titolare fisso della squadra che schierava Cristante a supporto di Gomez e Petagna. Con il tempo il ruolo del numero 72 sloveno è diventato sempre più importante, ha segnato gol da urlo e giocato pure da centravanti, ma ha anche vissuto momenti difficili, prima per il brutto ascesso alla gola dell'estate 2018 e poi per il periodo post-pandemia che lo ha tenuto lontano dai campi per tre mesi.

In quel momento, quando le difficoltà personali di Ilicic sono arrivate ai massimi livelli, l'Atalanta si è dimostrata una grande famiglia, con Gasperini che è sempre stato in prima linea per dare una mano al ragazzo a tornare il protagonista che tutti conosciamo. Quante volte abbiamo discusso anche su queste pagine del fatto che il tecnico di Grugliaco continuasse a mandare in campo Ilicic invece di sfruttare Malinovskyi o Miranchuk? Le gare in cui Gasperini ha avuto ragione sono state pochissime (Roma, Benevento, Milan, Liverpool le più importanti) eppure la società gli ha rinnovato il contratto.

Già, perché l'accordo con la Dea dello sloveno non scade nel 2022 ma è stato prolungato fino al 2024. Un segno di fiducia che sicuramente voleva proteggere la posizione del giocatore da una partenza a costo zero ma che di fatto lega gli orobici per altre stagioni con un ingaggio importante. Strategicamente in questi giorni la società continua a guardarsi intorno per rimpolpare l'attacco, Miranchuk è l'erede designato di Ilicic, ma ora che lo sloveno rimarrà a Bergamo toccherà a lui tornare sui livelli pre-pandemia: lo speriamo tutti, sarebbe un colpo sensazionale.

Seguici sui nostri canali