Oltre i 90 minuti

Dopo la Super Lega, c'è una certezza: il 19 maggio non è solo la finale di Coppa Italia

Contro la Juventus c'è la possibilità di conquistare un trofeo ma, soprattutto, di battere chi pensa che il calcio non debba continuare a essere meritocratico

Dopo la Super Lega, c'è una certezza: il 19 maggio non è solo la finale di Coppa Italia
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di Fabio Gennari

La finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus, alla luce di quello che è successo nelle ultime 48 ore, vale molto di più del "solo" trofeo in palio. Detta così, per una società che nella sua storia ha vinto soltanto un'altra coppa nazionale, potrebbe suonare molto strano o poco rispettoso, ma la verità è che sarà una battaglia tra chi è sommerso di debiti e problemi ma cerca scappatoie per non fallire e chi invece ha un progetto forte, conti in ordine e arriva da tanti risultati positivi.

Gli ultimi novanta minuti che si giocheranno a Reggio Emilia il prossimo 19 maggio saranno la sfida tra due mentalità e due approcci al calcio molto diversi. Di certo, anche le altre 16 squadre di A che non fanno parte della "strana élite" calcistica che vorrebbe partecipare alla Super Lega (Juventus, Inter e Milan) faranno il "tifo" per la squadra di Gasperini, che vuole battere ancora la Juventus per dimostrare che il calcio è molto più di quanto ci vogliano far credere pochi club sull'orlo del baratro.

Il piccolo che prova a battere il grande è una di quelle storie che appassionano, lo spettacolo offerto da due big che si affrontano è spesso di alto livello ma per i tifosi è molto più stuzzicante vedere l'Atalanta che prova a riscrivere la sua storia contro chi ha monopolizzato il calcio italiano nell'ultimo decennio. Non sarà semplice, di certo la Juventus è una squadra forte, ma qui si esce dal campo delle semplici motivazioni e si entra una contrapposizione tra due filosofie di calcio che, speriamo, possa premiare il più "debole".

A chi nelle ultime ore ha avuto timori o dubbi che senza le big del campionato (almeno sulla carta) tutto sarebbe diventato diverso, meno importante e decisamente più deludente, tocca ribadire un concetto: l'Atalanta c'era, c'è e ci sarà. Quella sera, contro la Juventus, le motivazioni saranno fortissime e non solo per la possibilità di vincere la coppa. L'occasione per sbattere in faccia la bellezza del calcio genuino e sfrontato di Gasperini e i suoi ragazzi a chi pensa che grazie a una Lega privata si possono coprire i buchi di bilancio grazie a qualche banca che arriva in soccorso è davvero troppo, troppo grande.

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