Bomber in ascesa

Gol numero 57 per Zapata in A con l'Atalanta, è il secondo di sempre: nel mirino Doni

Il numero 91 ha ritoccato ancora i suoi record con la Dea e ha davanti solo l'ex capitano prima di diventar il miglior marcatore di sempre in A

Gol numero 57 per Zapata in A con l'Atalanta, è il secondo di sempre: nel mirino Doni
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di Fabio Gennari

Oltre a una prestazione davvero confortante dal punto di vista fisico, con i problemi al ginocchio finalmente alle spalle, la serata contro i Viola di Duvan Zapata è stata molto importante anche per un altro motivo: il calcio di rigore insaccato nella ripresa è stato il gol numero 57 della sua carriera a Bergamo in Serie A. A livello generale, il colombiano ha agganciato Bassetto (anni '50) al secondo posto e mette nel mirino la vetta occupata da Cristiano Doni: l'ex capitano ha chiuso la carriera con 69 reti nel massimo campionato italiano.

Per il numero 91 di Calì si tratta di un traguardo importante e il suo rendimento nelle ultime stagioni e i numeri lo sono altrettanto: le 57 reti segnate sono arrivate in 103 presenze, più o meno una rete ogni due partite. Considerando che qualche acciacco lo ha avuto e che, soprattutto all'inizio della sua esperienza, il rendimento non era quello che poi abbiamo ammirato, è doveroso parlare di una certezza granitica per l'attacco della Dea.

Durante il mercato ci sono state diverse voci sul suo futuro, a un certo punto sembrava che il trasferimento all'Inter fosse cosa fatta, invece Zapata è rimasto a Bergamo, dove senza dubbio guadagna meno rispetto a Milano ma vive una realtà in cui può essere grande trascinatore. Adesso che Muriel è ai box, toccherà a Zapata spingere sull'acceleratore e farsi trovare pronto: le tre settimane abbondanti di lavoro specifico che sono seguite all'infortunio patito prima dell'amichevole con la Juventus hanno evidentemente permesso di recuperare al meglio.

Sul piano tattico, Zapata è importante per lo sviluppo del gioco dalla parte dove di solito gioca Gosens, molto spesso infatti il colombiano si allarga a sinistra e cerca spazio proprio nella zona in cui ha la possibilità di sviluppare la sua corsa in profondità, liberando tutta la sua potenza. Non appena si riporta al centro diventa pericoloso, contro la Fiorentina i gol potevano addirittura essere tre ma ora non resta che concentrarsi sul Villarreal e sui prossimi impegni: il centro dell'attacco è nelle sue mani. Anzi, nei suoi piedi.

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