In vista dello young Boys

I consigli di mister Pierluigi Tami, da Clusone a direttore tecnico del calcio svizzero

Il tecnico è bergamasco di nascita ma rossocrociato di formazione: «Loro non sono in formissima, ma hanno grande intensità»

I consigli di mister Pierluigi Tami, da Clusone a direttore tecnico del calcio svizzero
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di Fabio Gennari

Penultimo appuntamento europeo nel girone di Champions League per l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Stasera (martedì 23 novembre), la Dea sarà di scena a Berna contro lo Young Boys e cercherà un risultato positivo che le permetterebbe di viaggiare spedita almeno verso il terzo posto, che vorrebbe dire quantomeno Europa League assicurata. Per presentare la sfida abbiamo interpellato mister Pierluigi Tami, bergamasco di Clusone e attuale direttore tecnico delle squadre nazionali maschili della Federazione calcistica svizzera.

«Prima di tutto, è una partita speciale per me, nato a Clusone e tifoso dell’Atalanta - racconta Tami dalla Svizzera, poche ore dopo aver conquistato un posto ai Mondiali a scapito proprio della nostra Italia -. Ho preso spesso la società nerazzurra come esempio in diverse situazioni di formazione dei miei allenatori: è la squadra, sul piano del gioco, che più di tutte le altre italiane entusiasma. Lo Young Boys non attraversa un grande momento, hanno qualche assenza e anche in campionato sta incontrando alcune difficoltà abbastanza sorprendenti. Soprattutto sul piano fisico sono in un momento complicato. In casa, comunque, sono temibili, soprattutto per il campo sintetico».

Un terreno complicato, difficile da "leggere" anche per giocatori di alto livello come quelli nerazzurri. «Quel fondo cambia molto lo sviluppo del gioco, l’aspetto tecnico è diverso e la palla corre in modo più veloce - spiega Tami -. La misura dei passaggi, le distanze e la velocità dei rimbalzi e dello sviluppo del gioco sono un fattore molto importante da tenere in considerazione. Quando allenavo il Grassophers e andavo a giocare a Berna mi rendevo conto che dosaggio dei tocchi e scelte di gioco non erano le stesse di sempre. L’abitudine e tanti piccoli dettagli sono sempre da tenere in considerazione».

I consigli di chi conosce molto bene l’ambiente calcistico di Berna e, in generale, i vertici del calcio svizzero sono sempre ben accetti. E uno, in particolare, deve arrivare forte e chiaro a Zingonia: «L’Atalanta non deve sottovalutare l’impegno - precisa mister Tami -. Hanno meno rotazioni in alcuni ruoli, me nei giorni scorsi è uscita una statistica che certifica come lo Young Boys sia la seconda squadra d’Europa per intensità di gioco alle spalle del Leeds United. Sanno alzare il livello del pressing e dell’attacco alla porta, anche se in questo periodo, ripeto, sembrano un po’ in difficoltà: sono curioso di capire se la pausa della nazionale ha ridato un po’ di fiato ai gialloneri. Sono appena usciti anche dalla Coppa di Svizzera, il momento è quello che è».

Nella settimana in cui la Svizzera ha conquistato il pass per Qatar 2022 mandando l’Italia agli spareggi, impossibile non chiedere un parere sullo svizzero nerazzurro, all’anagrafe Remo Freuler: «Un grande giocatore - afferma il direttore delle nazionali elvetiche, senza girarci troppo intorno -. Vero che tante grandi squadre non lo hanno mai adocchiato, ma è altrettanto vero che oggi l’Atalanta è una squadra di altissimo livello: è protagonista in Champions e in Serie A, la Dea oggi va vista con occhi diversi. La crescita di Freuler è stata incredibile, è diventato un leader della Nazionale pur non essendo uno che parla molto, dimostra di esserci sempre con i fatti. Intelligente, generoso, continuo, solido, pronto a coprire tutti e a proporsi. Potrebbe tranquillamente giocare in una squadra di altissima fascia, dal grande nome».

Remo Freuler, ma anche Berat Djimsiti. Due giocatori pescati appena oltre il confine che stanno facendo la fortuna del gruppo nerazzurro. Ci sono altri giovanotti di belle speranze che potrebbero presto infiammare il mercato europeo? Mister Tami assicura di sì. Non fa nomi, ma lascia intendere che di materiale interessante ce ne sia: «Il calcio svizzero è pieno di ragazzi interessanti. Ci sono giocatori come Vargas e Okafor che hanno fatto bene in patria e ora sono passati a un campionato più importante come la Bundesliga. Tante società seguono da parecchio il massimo campionato svizzero: molti elementi non sono ancora arrivati a giocare con continuità ma hanno grande talento. Preferisco non fare nomi perché ne dimenticherei qualcuno. Non è un caso che l’Under 21 svizzera, qualificata l’anno scorso agli Europei, abbia messo in mostra tanti giocatori che in Francia e Inghilterra si stanno ritagliando spazi importanti».

Il percorso dei giovani, dalla Primavera ai massimi livelli del calcio europeo, non è certamente semplice. Ma la ricetta della Dea, anche in Svizzera, viene considerata una delle migliori: «Il livello del settore giovanile, per quanto sia alto, è distante rispetto a quello che l’Atalanta in questo momento ha raggiunto con la squadra di Gasperini. A Bergamo adottate una strategia che trovo giusta, mandare i ragazzi a giocare in realtà di fasce intermedie è giusto per seguirne al meglio il percorso di crescita. Quel passaggio è delicato, il segreto è trovare squadre in cui i giovani possano giocare con continuità e da questo punto di vista bisogna essere bravi e forti nei rapporti con le altre società».

Tami oggi è a Berna per una giornata di formazione con tutti i tecnici delle rappresentative del calcio svizzero. Prima ci si confronta in riunione, poi si studia direttamente stando in tribuna: l’Atalanta di Gasperini, per chi ama il calcio anche lontano da Bergamo, è oggetto di studio, oltre che motivo di divertimento.

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