Le foto dei tifosi scesi a Lecce per la vittoria 7-2 dell'Atalanta (e il video dei controlli allo stadio)
Le immagini più belle dei bergamaschi scesi in Salento per la sfida e il filmato della prova della febbre prima di entrare al Via del Mare

di Fabio Gennari
Dopo giorni di tira e molla, il divieto arrivato venerdì sera e rimosso sabato mattina che ha portato gli ultras della Pisani ad annullare la loro partecipazione alla gara in Salento, la partita tra Lecce e Atalanta si è regolarmente svolta a porte aperte. I biglietti "nerazzurri" staccati sono stati ufficialmente 201, difficile quantificare quanti davvero si siano poi presentati ai cancelli dello stadio Via del Mare, ma di sicuro ci sono i racconti di chi ha partecipato al clamoroso 7-2 conquistato dai ragazzi di Gasperini e il dato che emerge è incredibile: tra viaggio di andata, permanenza, pranzi, cene, partita e ritorno a casa, l'unico effetto dei controlli previsti è sta la prova della febbre. Una volta sola, fuori dallo stadio.
I primi sostenitori nerazzurri sono arrivati a Brindisi con il volo Ryanair di sabato mattina, 29 febbraio. Decollati alle 6.40, i bergamaschi sono arrivati in terra pugliese intorno alle 8 e nessuno li ha controllati. Né alla partenza né all'atterraggio. Stessa prassi anche per chi si è imbarcato per Brindisi con il volo Ryanair della domenica mattina (decollo alle 7.15). Chi ha viaggiato in anticipo si è concesso pranzi in riva al mare, cene nel centro di Lecce e passeggiate serali alla scoperta delle bellezze del posto; la domenica a pranzo c'è stato un mini raduno in un ristorante del capoluogo salentino e poi via verso lo stadio.
















Fuori dal settore ospiti sembrava dovessero esserci controlli particolari e invece è andato tutto liscio: una squadra della Croce Rossa, qualche uomo delle forze dell'ordine con mascherina, tutti in fila indiana e prova della febbre con termometro frontale. Appena appurata la temperatura, consegna di un foglio con le 10 regole per evitare i contagi e via dentro lo stadio. Dopo la partita, qualcuno è tornato verso Nord mentre altri partiranno stamattina: la gente del posto si è dimostrata accogliente e per nulla allarmata dall'arrivo degli "untori orobici" e ciò che rimarrà di questa giornata sarà solo il grande clamore per il 7-2 a favore della Dea. E un po' pure per il Coronavirus, purtroppo.