L'editoriale di Xavier Jacobelli

La "Regola del 5" ha colpito ancora. E ricordiamo che, sopra ogni cosa, viene l’Atalanta

Impressionante. Non c’è un altro aggettivo che renda in maniera appropriata la qualità della prova atalantina contro il Sassuolo

La "Regola del 5" ha colpito ancora. E ricordiamo che, sopra ogni cosa, viene l’Atalanta
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di Xavier Jacobelli

Impressionante. Non c’è un altro aggettivo che renda in maniera appropriata la qualità della prova atalantina contro il Sassuolo, prima di scendere in campo al Gewiss Stadium quarto in classifica e ora non più, con un solo punto di vantaggio sulla Dea che il 20 gennaio recupererà la partita con l’Udinese. L’autocitazione, a volte, può risultare inelegante, ma quando ci vuole, ci vuole e PrimaBergamo non ha mai smesso di affermare una convinzione: il meglio deve ancora venire. Convinzione ribadita anche nel periodo in cui, imperversando il caso Gomez, troppe prefiche si agitavano attorno alla creatura di Gasperini, per non dire delle cassandre preconizzanti la fine dell’età dell’Oro. Invece.

Invece la "Regola del 5" (i nerazzurri chiusero il 2019 con il 5-0 al Milan, aprirono il 2020 con il 5-0 al Parma) ha colpito anche nella prima partita del 2021. Colpisce la condizione atletica della squadra, attesa da 8 partite in 28 giorni fra campionato, recupero di Udine e Coppa Italia con il Cagliari. Zapata, primo bomber nerazzurro nell’anno solare che ci siamo appena lasciati alle spalle, è tornato sui migliori livelli di rendimento; Muriel è tremendo: quando entra, segna sempre. E poi ci sono Ilicic e Pessina. Il primo è completamente recuperato; il secondo è la chiave di volta del cambio di passo della squadra. Il suo primo gol in maglia atalantina ha suggellato un'altra prestazione capace di coniugare la sagacia tattica all’equilibrio del centrocampo assicurato dal ventitreenne ragazzo di Monza a tal punto da essere entrato nell’orbita di Mancini che l’11 novembre scorso l’ha fatto debuttare in Nazionale nel test con l’Estonia.

E, a proposito di equilibrio, come non sottolineare le parole di Gasperini? «L’equilibrio c’era anche Gomez quando i risultati li abbiamo conseguiti. Non voglio si dica che prima andavamo male perché c’era il Papu e ora andiamo bene senza di lui. Non sarebbe giusto». Affermazioni importanti. Non sappiamo se, oltre al doveroso riconoscimento al valore dell’argentino, esse siano prodromiche a una svolta che sarebbe clamorosa nella vicenda del Capitano, anche oggi escluso e dopo che il presidente Antonio Percassi, a Capodanno, aveva tagliato corto, definendo la vicenda un «capitolo chiuso». Sappiamo che l’onestà intellettuale del tecnico gli fa onore. E che, sopra ogni cosa, viene l’Atalanta. La prova di forza della squadra contro il Sassuolo ne è una riprova.

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