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La scelta su Gosens, gli arrivi di Boga e Mihaila: un mercato da 7 per la Dea

Nonostante una partenza come quella del laterale tedesco, il voto complessivo per le operazioni fatte dalla Dea non può che essere positivo

La scelta su Gosens, gli arrivi di Boga e Mihaila: un mercato da 7 per la Dea
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di Fabio Gennari

Il mercato invernale dell'Atalanta è stato intenso, pieno di logica e ben costruito: il voto finale non può che essere un 7 pieno. Lo sappiamo, la cessione di Gosens (che ha voluto andare via) può far sembrare questa valutazione campata per aria, ma solo il tempo dirà se sarà stato un errore oppure un capolavoro. La verità, in attesa di rivedere quando e come il giocatore tornerà in campo, è che l'Atalanta ha fatto una scelta tecnica precisa e si è privata, dopo quattro mesi di assenza (che diventeranno cinque) di un giocatore che, se sano e in campo con continuità, non sarebbe mai stato ceduto.

In generale, il gruppo a disposizione di Gasperini dopo il mercato di gennaio è senza dubbio migliore di quello che l'Atalanta ha avuto a disposizione a ottobre, novembre, dicembre e gennaio. Cioè per quattro mesi di stagione regolare sui cinque già disputati di partite. Questo perché il gruppo dei titolari e delle prime alternative a disposizione è stato mantenuto intatto: Gosens non va considerato, era fermo. Alla rosa sono stati aggiunti Boga (22 milioni più bonus) e Mihaila (prestito da 1 milione più 8 di riscatto che può diventare obbligo e altri bonus), ovvero due esterni di fascia sinistra che rientrano sul destro, alla Papu Gomez.

Per una squadra che gioca con il 3-4-3 e che a sinistra adattava Muriel o Pasalic, avere questi nuovi innesti fa una grande differenza. Da qui la valutazione di un'Atalanta più forte rispetto a quella vista negli ultimi mesi di campionato e che ha tenuto botta ai vertici della Serie A. Badate bene, non era semplice aggiungere risorse di livello a chi già battaglia così in alto, eppure dalle parti di Zingonia sono molto soddisfatti per le scelte compiute e che nelle intenzioni, in attesa di capire cosa dirà il campo, hanno migliorato il gruppo.

Ultimo ma non meno importante, il fattore economico. Il pensiero comune è che per Gosens si sia incassato poco (chiamali pochi 25/28 milioni...), perché il primo pensiero è fare utili, ma la verità è esattamente opposta. La Dea in questa sessione ha speso più di quello che ha incassato: gli investimenti toccano quota 32-33 milioni a fronte di un incasso da 25-28 milioni. Aver voglia di investire, di migliorare, di crescere senza mai tradire il proprio progetto tecnico e cercando sempre nuovi giocatori da mettere nelle mani del miglior insegnante di calcio mai visto a Bergamo è un merito enorme. E il mercato, stavolta ancora di più, merita tanti applausi.

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