Intervista alla Figc

Ruggeri: «Quello del laterale è un ruolo difficile e faticoso, ma non lo cambierei»

Presto sarà ancora in campo a Ferrara contro la Turchia, intanto dal ritiro dell'U21 azzurra il laterale mancino ha rilasciato queste dichiarazioni

Ruggeri: «Quello del laterale è un ruolo difficile e faticoso, ma non lo cambierei»
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di Fabio Gennari

Dopo aver giocato da migliore in campo la prima sfida dell'Under 21 contro la Lettonia (vinta per 2-0), Matteo Ruggeri attende il secondo impegno di Ferrara contro la Turchia (domani, 26 marzo). Nel frattempo, ha rilasciato dichiarazioni interessanti ai canali ufficiali della Figc.

Diversi gli argomenti toccati dal laterale di Zogno, che ha ripercorso le tappe della sua crescita ma ha anche parlato della strettissima attualità, tornando a quanto successo domenica 17 marzo e al malore che è poi stato fatale per il direttore generale dei viola, Joe Barone.

«Eravamo appena arrivati allo stadio di Bergamo - ha raccontato Ruggeri - quando siamo stati raggiunti da questa brutta notizia. È stato un dramma per tutti, anche se non era ancora accertato il decesso di Barone. Sono cresciuto a cinque minuti da dove è cresciuto Davide Astori, quindi mi è sembrato quasi di rivivere quella tragedia. Alla famiglia di Barone mando un grande abbraccio e faccio le condoglianze».

Parlando di campo, questo il pensiero del ragazzo su Gasperini e sul ct, Nunziata: «Gasperini si distingue per la sua capacità di spronare gli atleti a superare i propri limiti durante gli allenamenti ad alta intensità. A Bergamo ti danno le basi per diventare uomo. Il ct dell'U21, Nunziata, con cui ho già lavorato in passato, offre una visione diversa del gioco. Nonostante le differenze di approccio, entrambi hanno contribuito significativamente alla mia crescita e al mio successo, sia a livello personale che professionale».

Interessante, infine, conoscere il suo pensiero sui terzini mancini del passato e del presente. «Fin da piccolo - ha ricordato il classe 2002 di Zogno - mi è sempre piaciuto crossare bene, ma salendo di categoria è fondamentale continuare a curare questo aspetto e migliorarlo. Mi piacevano tantissimo Kolarov e Marcos Alonso, ma anche Maldini. Oggi penso che il miglior terzino in circolazione sia Theo Hernandez. Il mio è un ruolo difficile e faticoso, ma non lo cambierei con nessun altro ruolo al mondo».

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