Il talento puro di Caldara (sì, la Juve ha fatto un affare)

Il talento puro di Caldara (sì, la Juve ha fatto un affare)
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Se continua così, il rischio che l’affare l’abbia fatto davvero la Juventus è assai alto, visto che con 25 milioni complessivi si è assicurata il centrale più forte in circolazione di tutto il panorama italiano. Stiamo parlando di Mattia Caldara. Il ragazzo di Scanzorosciate contro la Lazio ha segnato il suo terzo gol stagionale ma ad impressionare è la costanza di rendimento e la continua crescita che mostra sul terreno di gioco. Che si giochi con il Benevento, a Liverpool o in casa con la Lazio per il centrale orobico non fa nessuna differenza.

 

 

I numeri di Caldara. Classe 1994, Mattia Caldara è cresciuto nel vivaio della Dea e nel gennaio 2017 è stato ceduto alla Juventus per 15 milioni di euro pagabili in quattro esercizi più 6 di bonus più ulteriori 4 milioni di premio di valorizzazione. Considerando quanto sta giocando, come sta giocando e i risultati della squadra, è chiaro che i bonus sono praticamente tutti raggiungibili e quindi l’operazione da complessivi 25 milioni di euro è ormai prossima alla realizzazione. In Serie A, le presenze di Caldara sono appena 45 ma i gol all’attivo sono già 10. In questo campionato siamo già a quota 3 in 1338' minuti giocati con una media gol-occasioni semplicemente incredibile: in 14 presenze il numero 13 orobico ha avuto appena 4 occasioni per andare a rete, ma tre volte l'ha messa dentro. Giocatore pulito e corretto (appena 17 falli fatti in stagione con un cartellino giallo), il ragazzo ha ripreso il posto da titolare dopo un periodo iniziale difficoltoso a causa di un infortunio. In campionato e in Europa League.

 

 

Il segreto: famiglia speciale e piedi per terra. Ne abbiamo già parlato, ma ora che la grande avventura con la Juventus si avvicina è bene ribadire e ricordare che il vero segreto di Caldara è la famiglia. Papà Stefano, in particolare, è sempre molto vigile e attento sulla crescita del figlio, a Mattia vengono ovviamente lasciati i suoi spazi, ma il percorso è quello del giovane che diventa uomo per piccoli passi senza dietro nessuno che ne decanti le lodi o lo pompi come se fosse già un campione arrivato. Lo stesso Mattia è un giovane di sani principi, tutti i suoi compagni ne parlano bene e quando capita di incrociarlo per una intervista a Zingonia o in giro per le mix-zone dello stadio è quasi imbarazzato all’idea di dover affrontare i microfoni. Lontano dalle luci della ribalta, Caldara è sempre il ragazzo disponibile e tranquillo di sempre: gli piace divertirsi ma è un professionista serio senza tanti grilli per la testa che nel giorno libero ama ancora prendere la merenda con i nonni. Il suo profilo Instagram non racconta mai di bagordi in discoteca ma regala spesso spaccati di semplicità: a Liverpool, dopo la leggendaria vittoria per 5-1, Mattia ha voluto ringraziare gli amici che lo hanno seguito fino in Inghilterra. Frase spontanea, gesto semplice di un ragazzo davvero umile.

 

 

Perché può crescere ancora. Radio-Zingonia racconta di come, in ogni allenamento, Caldara spinga al massimo per migliorare. Nonostante non sia più un giocatore su cui costruire il futuro, Gasperini più di una volta ha sottolineato come Caldara meriti il massimo da lui e dall’Atalanta, perché è uno che dedica anima e corpo alla causa. In diverse occasioni, la posizione del centrale di Scanzo sembra completamente sballata (lo si vede in proiezione offensiva a 50-60 metri dall’area di rigore nerazzurra), eppure la sua forza è anche questa. Pioniere del ruolo di difensore centrale prestato alla manovra offensiva, Caldara ha la grinta del difensore ma il senso dell’anticipo di un centrocampista di rottura: in rosa, solo Masiello (a quota 81) ha recuperato finora più palloni di lui che è arrivato a quota 73 in 14 partite. Testa alta, senso dell’anticipo spinto e costante movimento a sostegno del recupero e del rilancio dell’azione, il secondo gol segnato a Napoli nella passata stagione resta la gemma più bella per caparbietà e voglia di andare a fare gol. Mattia Caldara può ancora migliorare nella personalità palla al piede e nella gestione delle transizioni offensive, ma Gasperini è orgoglioso di lui e di come si applica, anche perché grazie al suo innesto anche gli altri difensori pian piano sono riusciti a reimpostarsi precursori dell’azione offensiva: Masiello conosceva già il tecnico, ma in ogni circostanza migliora; per Toloi vale lo stesso discorso; idem per Palomino anche. Se Caldara continua con questo piglio, il suo prossimo approdo a Torino sarà certamente agevolato e la sensazione è che il percorso non sarà quello di Rugani: viste le potenzialità, Caldara può tranquillamente andare alla Juventus per fare il titolare.

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