Altro che piazzale, d'ora in avanti dovremo chiamarlo "recinto degli Alpini"
800 mila euro per delimitare l’area destinata a concerti ed eventi. Soluzione contestata anche da una parte della maggioranza. E dai residenti
di Wainer Preda
È il tardo pomeriggio. Le luci sbiadiscono in un cielo gelatinoso. Nel Villaggio di Natale passeggiano coppie, ragazzi e gruppetti di turisti. Osservano, acquistano, curiosano. Ma se guardi un po’ più in là, nella contigua spianata, c’è il deserto. Nessuno si azzarda ad attraversare piazzale Alpini. Quasi fosse un luogo estraneo alla città, che i bergamaschi evitano con l’imbarazzo di chi mette il piede in casa d’altri, in un’area che non è più percepita come pubblica.
Era un giardino
È una vicenda surreale quella di piazzale Alpini. Un tempo spazio aperto e arioso. Corridoio di passaggio fra le grandi alberature e giardini, il monumento e la bella fontana. Attraversato ogni giorno da migliaia di studenti e lavoratori. I primi diretti alle scuole circostanti, i secondi verso il centro città. Fino al 1959 lo chiamavano Foro Boario, recita un cartellone intitolato le “Radici della città”.
Negli anni, lì intorno ha messo radici di tutto. Penalizzato dalla stazione, il circondario si è trasformato nel regno di sbandati di nuova etnia, i giardinetti in bivacchi. Per risolvere il degrado, il Comune di Bergamo ha avuto la pensata: ristrutturare la zona e provare a trasformarla in area eventi e concerti. Spesa: due milioni di euro. Soldi pubblici. E spazio dato in concessione a un privato. Via convenzione. Canone d’affitto ignoto.
Ci hanno messo una recinzione provvisoria, due archi d’ingresso. L’hanno chiamata Nxt Station. Risultato: piazzale frequentatissimo durante gli spettacoli (centomila presenze nel 2023), deserto durante la giornata. E sbandati semplicemente spostati nelle vie limitrofe.
Dunque, tutt’altro che «zona riconquistata dalla città», come invece ebbe ad affermare, arditamente, il sindaco. Ora la nuova iniziativa. Recintare il piazzale in maniera permanente. Altri ottocentomila euro pubblici, mica bruscolini. Per una lunghissima cancellata, chiamiamola col suo nome, in metallo. E varchi mobili, simili a grandi tornelli su viale Papa Giovanni, via Mai e verso la stazione.
Soluzione contestata persino da una parte della maggioranza in consiglio comunale. Oriana Ruzzini, Monica Corbani e Simone Paganoni hanno votato contro (...)
Un ricorso alla Corte dei Conti. Oltre al danno economico per sodi sperperati, la devastazione di un giardino con un patrimonio arboreo di notevole valore distrutto. Parliamo poi dei residenti che a mio parere dovrebbero intentare una class action al comune. Ripristinare, ripiantumare e non rendere la vita impossibile ai residenti. Ci sono tanti spazi esterni a zone residenziali per queste caciare. Nulla di artistico. Solo fracasso e disturbo. L’emblema di un fallimento amministrativo
Il pollaio degli Alpini
Opera inutile la ristrutturazione ideologica, che immaginava che gli "sbandati", cioè spacciatori e borseggiatori, cioè criminali, si redimessero con qualche concertino. Anzi le tante persone accalcate sono diventate il luogo privilegiato di spaccio e borseggio. 2 milioni nostri buttati; oggi il recinto con altri 800.000 € nostri buttati per dimostrare che loro tengono alla sicurezza. Bravo Prima Bergamo che dice le cose come stanno veramente! 2 milioni prima, 800.000 adesso, 2,5 milioni per gli inutili rondò di Valtesse sono in totale 6,3 milioni di euro nostri che questa giunta incapace ma ideologizzata, ha letteralmente buttato. Sono solo 2 esempi e ce ne sarebbero tanti altri. Ma la corte dei conti non interviene mai quando un sindaco e una giunta sono del Pd?
Bastava che non si facessero i lavori per creare una piazza squallida e fredda...io ho visto nascere il monumento all Alpino quando frequentavo ragioneria...era bello armonioso con le sue fontane. . adesso....una schifezza unica .e la stessa cosa è successa a Piazza Dante...
Non si riqualifica un' area pubblica della città costruendo "muri", perché non prendere esempi da altre città europee?