Fontana ad Alzano per la Bèrghem Frècc, l'attacco dei familiari delle vittime Covid
I membri dell’associazione “#Sereniesempreuniti” giudicano la presenza del governatore una «campagna elettorale inopportuna»
Il presidente regionale Attilio Fontana questa sera (mercoledì 28 dicembre) alle 18.45 è atteso allo Spazio Fase ad Alzano Lombardo alla festa invernale della Lega, la “Bèrghem frècc”, dove parlerà di autonomia ed Europa. Una presenza poco gradita dai familiari delle vittime del Covid dell’associazione “#Sereniesempreuniti”. Proprio in questi giorni dovrebbero chiudersi le indagini della Procura di Bergamo sulle responsabilità della gestione della pandemia e i membri dell'associazione hanno anche intrapreso una causa civile contro Regione Lombardia.
L’evento del Carroccio si è svolto da tradizione per dieci anni ad Albino, ma è invece oggi ospitato allo Spazio Fase dove, a poche centinaia di metri, qualche settimana fa il professor Andrea Crisanti, ospite con la giornalista Francesca Nava di un incontro organizzato dall’associazione “Alzano Viva - Cittadinanza Attiva”, spiegava che la tempestiva istituzione della zona rossa a Nembro e Alzano avrebbe forse evitato più di quattromila morti.
«Pesano le sue mancate decisioni»
«Riteniamo indecorosa, soprattutto alla luce delle ultime notizie di cronaca, che vedono il presidente Fontana tra i mancati fautori della zona rossa, la sua visita proprio ad Alzano Lombardo, luogo della strage - ha commentato Consuelo Locati, legale dei famigliari delle vittime -. L’abbiamo ribadito a Spirano, dove Fontana non si è presentato per ringraziare i sanitari, e lo ribadiamo oggi: le mancate decisioni continuano a pesare quattromila morti in più».
Il presidente è una delle loro controparti nella causa aperta al tribunale civile di Roma e proprio Regione Lombardia ha chiamato in giudizio le assicurazioni, per tutelarsi da eventuali responsabilità. «Non è più tollerabile che ancora si continuino ad ignorare quelle che che risultano dalle evidenze documentali e che si continui a sfregiare la dignità dei familiari, così come la memoria dei nostri defunti, per questioni puramente politiche».
«La risposta la sappiamo già...»
Alla voce dei familiari si unisce l’associazione "Alzano Viva - Cittadinanza Attiva", che sin dal marzo 2020 ha cercato di tenere alta l’attenzione sul ruolo della politica in quelle scelte, tramite il vicepresidente Gianpaolo Piccoli: «Ricordiamo il ruolo avuto in quei giorni da uno dei massimi esponenti della Lega in Regione Lombardia, il capogruppo Roberto Anelli, presente allora anche in Consiglio comunale con il medesimo ruolo: il 7 marzo 2020 Anelli fu protagonista di un’intervista-video (poi fatta rimuovere) su Alzano Web Tv dove auspicava non si facesse la zona rossa».
Anche Eliana Como, de Le radici del sindacato (Cgil), commenta con dissenso la presenza di Fontana ad Alzano Lombardo: «Se lo avessimo saputo prima, gliela avremmo mandata di traverso questa serata, come quella di Spirano. Bastava andare lì e porgli di nuovo la domanda a cui non ha mai risposto: "Perché non ha istituito subito la zona rossa in Val Seriana, come fece due giorni prima per Codogno?". La risposta in realtà la sappiamo già: la Confindustria non voleva. Sappiamo anche quale fu il prezzo».