«Decidono loro, non noi»

Il caso dei medici di base che non scelgono Grassobbio e l'Ats che ha le mani legate

Il direttore Giupponi ha incontrato i cittadini: «L'ambito non risulta carente: sono arrivati due nuovi dottori ma entrambi hanno scelto Seriate»

Il caso dei medici di base che non scelgono Grassobbio e l'Ats che ha le mani legate
Pubblicato:

«Il problema non riguarda solamente il medico di base di Grassobbio, interessa tutto il sistema sanitario». Con queste parole Massimo Giupponi, direttore generale di Ats, ha aperto l'assemblea tenutasi venerdì 8 ottobre a Grassobbio. È la prima volta che una delegazione di Ats (in questo caso in accordo con il Comune) si incontra con il sindaco e i cittadini per discutere, cercare soluzioni e fare chiarezza su quello che sta diventando un problema non più trascurabile: la carenza di personale medico. Il sostituto di Nunzio Vanoncini (medico locale che a Grassobbio aveva circa 1.700 assistiti) non è mai arrivato. Manca un secondo dottore.

«Il problema è in primis strutturale - spiega Giupponi -. Servono molti più medici di quelli disponibili, sia locali che ospedalieri. Succede regolarmente che, quando i nostri ospedali cercano medici da introdurre nelle strutture, non si presentino candidature o ne arrivino pochissime. La carenza rischia di mettere in difficoltà tutte le strutture sanitarie».

Appare naturale chiedersi perché il problema sorga solo adesso. Giupponi ha la risposta: «Sta andando in pensione la fascia di medici laureata nei primi anni ’70, anni in cui la facoltà di medicina ha avuto un numero di iscritti molto elevato. Il 1978 è anche l’anno dell’approvazione della legge che istituisce il sistema sanitario nazionale, è un periodo in cui vengono assunti molti medici. Questo numero consistente di persone sta gradualmente concludendo il proprio percorso professionale. Al momento non disponiamo del personale sanitario necessario a rimpiazzarle completamente».

Le spiegazioni di Giupponi non sono bastate a placare il malcontento dei grassobbiesi, che ormai da aprile versano in questa situazione di disagio. Qualcuno non ha dimenticato che Ats aveva promesso di attivare il servizio di Cad (Continuità assistenziale diurna). Promessa che Ats non ha potuto mantenere.

«L'ambito Grassobbio-Seriate non risulta carente, motivo per cui non è stata fatta la Cad» ha spiegato Giupponi. «Sono arrivati due nuovi medici, ma hanno scelto di aprire il proprio ambulatorio a Seriate (che conta 18 medici di base). Quella del medico non è una figura dipendente, non rientra nelle nostre competenze decidere dove collocarli. Le regole che definiscono le azioni dei medici sono all’interno dell'accordo collettivo nazionale, che non può essere scavalcato da nessuno. Tanto meno da Ats. Il medico è quindi un lavoratore autonomo, non possiamo scegliere dove posizionare la sua attività».

Continua a leggere su PrimaBergamo in edicola fino al 21 ottobre, oppure in versione digitale cliccando QUI

Seguici sui nostri canali