La polemica

Il colore dell'orologio della Torre dei Caduti, il Comune di Bergamo difende il restauro

Dopo le critiche, Palazzo Frizzoni ha diffuso una nota: «Rimossa una vernice non originale. L'attuale colore è quello vero, causato dall'ossidazione del bronzo»

Il colore dell'orologio della Torre dei Caduti, il Comune di Bergamo difende il restauro
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Continua la polemica tutta cittadina relativa al colore di lancette e numeri dell'orologio della Torre dei Caduti, recentemente restaurata e pronta ad aprire al pubblico, gratuitamente, nel pomeriggio di venerdì 4 novembre. Il Comune, infatti, ha diffuso oggi (2 novembre) una nota in cui difende l'operato dell'Assessorato ai Lavori pubblici e dei funzionati incaricati del cantiere. Ma andiamo con ordine.

«Si sono ciulati l'oro dell'orologio!»

Il colore dell'orologio prima del restauro

A sollevare un polverone è stato, la scorsa settimana, l'avvocato Marco Saita, noto a Bergamo per le sue iniziative (tipo la raccolta firme che ha portato alla riverniciatura della vedovella lungo il Sentierone) e le sue goliardiche azioni (come quando si presentò, all'inaugurazione della nuova Piazza Dante, vestito da albero per ricordare la polemica dell'abbattimento delle piante all'avvio del cantiere). Su Facebook, Saita ha pubblicato delle foto in cui si nota come lancette e numeri dell'orologio, dopo il restauro, siano passate dall'essere giallo oro all'essere grigio scure. «Si sono ciulati l'oro dell'orologio!», commentava poi ironicamente.

L'articolo del 1924

Sotto al post è poi intervenuto l'assessore Marco Brembilla, che ha spiegato come i lavori abbiano «riportato il colore originale, peraltro lo stesso dell'orologio sul viale». Saita, però, non si è dato per vinto e nei giorni successivi ha pubblicato un articolo pubblicato dalla rivista Emporium nel lontano 1924, in cui si legge chiaramente che nel progetto originale si prevedeva un «orologio, col quadrante di marmi colorati decorato di fasce e festoni, e lettere e lance in bronzo dorato». Questo documento sembrerebbe smentire la versione del membro della Giunta.

L'articolo sulla rivista Emporium del 1924

La lettera a Sgarbi

E proprio sulla base di questo documento l'ex parlamentare leghista Daniele Belotti ha deciso di scrivere una lettera a Vittorio Sgarbi, diventato da poco sottosegretario alla Cultura, chiedendogli di intervenire per fare luce sull'operato dell'assessore Brembilla e del soprintendente alle Belle Arti, che ha dato l'ok ai lavori. Proprio in seguito a questa lettera, il consigliere della Lega Alessandro Carrara ha anche presentato un'interrogazione al riguardo a Palazzo Frizzoni.

La risposta (definitiva?) del Comune

Come detto, però, il Comune di Bergamo ha diffuso oggi una nota stampa in cui cerca di fare chiarezza sulla questione dell'orologio: «Il restauro - la cui lavorazione è stata concordato con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Bergamo e Brescia - ha consentito di rimuovere una vernice di colore giallo paglierino impressa solo qualche anno fa sui manufatti (non solo le lancette, ma anche i numeri delle ore) di bronzo dell’orologio», si legge nel comunicato.

«La rimozione della vernice - chiaramente non originale - ha pertanto consentito di ritrovare il colore del bronzo - ossidato da quasi 100 anni di storia e agenti atmosferici - con il quale sono stati realizzate le parti in questione dell’orologio. Il Comune di Bergamo ricorda che la doratura del bronzo dell’orologio, a cui si fa riferimento in riviste dell’epoca, niente ha a che fare con la “placcatura” in oro o vernice d’oro dei manufatti. Nel caso della Torre dei Caduti, la tecnica con la quale il metallo venne dorato è quella che prevede l’immersione di lancette e parti bronzee in acido nitrico fino a ottenere un colore brillante, simile a quello dell’oro. Col tempo, perduta la vernice di protezione, tutti questi manufatti tendono ad ossidarsi rapidamente, prendendo un colore più scuro. Prova ne è il fatto che la statua issata sulla facciata della Torre dei Caduti, pochi metri sotto lo stesso orologio, era stata - come ricordato dalle stesse riviste dell’epoca dell’inaugurazione del monumento - realizzata con la stessa tecnica di doratura. Oggi, anch’essa si presenta di colore scuro, frutto non solo del comunissimo fenomeno dell’ossidazione, ma anche - val la pena ribadirlo - dell’azione degli agenti atmosferici e dell’inquinamento dell’aria dell’ultimo secolo. La Torre dei Caduti, quindi, a conclusione del restauro, si presenterà - come più volte sostenuto dall’assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla - nella sua versione originale, con i manufatti liberati dalle superfetazioni di epoche recenti e i materiali così come erano stati previsti dai progettisti della Torre».

In altre parole, il Comune spiega che è vero che il colore originale di lancette e numeri era «bronzo dorato», ma anche che, con lo scorrere del tempo, quel bronzo si è ossidato, assumendo un colore grigio scuro. Alcuni anni fa, le lancette erano così state ridipinte con una vernice gialla che durante l'ultimo restauro è stata rimossa, riportando il tutto al suo colore originale, figlio dell'ossidatura del bronzo.

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