la presa di posizione

Il vescovo Beschi esonera da ogni incarico pastorale don Emanuele Personeni

La Curia non ha digerito il pellegrinaggio promosso dal sacerdote no-vax per dire no al Green Pass e all'obbligo vaccinale

Il vescovo Beschi esonera da ogni incarico pastorale don Emanuele Personeni
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L’appello lanciato dai parrocchiani di Mapello e Ambivere ha fatto breccia nella Diocesi di Bergamo. Il vescovo Francesco Beschi ha esonerato dagli incarichi pastorali don Emanuele Personeni, prete in servizio nella comunità parrocchiale di Mapello-Ambivere che a ottobre aveva pubblicato l’opuscolo negazionista “Covid-19 i conti non tornano”.

In buona sostanza, don Emanuele è come se fosse stato licenziato dal ruolo di collaboratore parrocchiale. Un provvedimento preso dopo che il sacerdote ha annunciato l’organizzazione di un pellegrinaggio a piedi per dire no al Green Pass e all’obbligo vaccinale.

«L’iniziativa assunta da don Emanuele Personeni – si legge nel testo che stanno ricevendo i preti della diocesi -, abbandonando l’ufficio e la comunità affidata alla sua cura pastorale come vicario parrocchiale, è a titolo assolutamente personale e in contrasto con le indicazioni date dal Vescovo di Bergamo, che lo ha esonerato da ogni incarico pastorale. Nessuna parrocchia è autorizzata a concedergli spazi pastorali».

L’antefatto

Don Emanuele Personeni, insieme ai colleghi don Alessandro Nava e don Andrea Testa aveva diffuso in autunno tra i parrocchiani il libretto negazionista accompagnato da una lettera in cui chiedeva loro di aderire a un “fondo tamponi” creato per finanziare i test di non voleva vaccinarsi.

Il volumetto, suddiviso in sette capitoli, conteneva una serie di riflessioni in cui si puntava il dito contro il Governo e contro un cosiddetto «obbligo surrettizio a vaccinarsi». «Ora - si domandavano i tre sacerdoti attaccando il Green Pass - cosa manca per descrivere ciò che sta accadendo come una inedita forma di totalitarismo? (….) Il presagio di provvedimenti ancora più dispotici è concreto».

L’iniziativa aveva spaccato la comunità dell’Isola Bergamasca e provocato la dura reazione da parte dei sindaci di entrambi i Comuni e della Curia. All’epoca il vescovo Beschi aveva ribadito la linea pro-vax della Diocesi e prendendo le distanze dai tre sacerdoti aveva specificato che si era trattata di «un’iniziativa privata» e che «vaccinarsi è un atto di amore».

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