La protesta

La fontana al Parco della Clementina: il Comune la vuole, molti residenti no

Presentata una raccolta di 130 firme degli abitanti della zona contro la sua realizzazione, i rappresentanti: «Gli sbandati la useranno per lavarsi». L'assessore Marchesi: «Non ci vedo nulla di male»

La fontana al Parco della Clementina: il Comune la vuole, molti residenti no
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Il  Parco della Clementina è al centro di un progetto di riqualificazione dell'area da parte del Comune, che vorrebbe anche realizzare al suo interno una fontana per rinfrescare i cittadini nei periodi più caldi, oltre ad aggiungere bellezza al contesto. Tuttavia i residenti sono ostili a questa decisione e si sono opposti con una raccolta firme, arrivata a 130 adesioni.

Le due rappresentanti dell'iniziativa, Guglielmina Valsecchi e Sara Ubriaco, spiegano che secondo loro la fontana porterebbe maggiore degrado nel parco, già frequentato da persone poco rassicuranti e senza fissa dimora: «Il quartiere è frequentato da sbandati. Se c’è una fontana, la usano per lavarsi e fare il bucato – hanno dichiarato al Corriere della Sera Bergamo -. Due fontane sono state chiuse per questo motivo. Una era privata, all’interno dei condomini vicini al supermercato: è stata trasformata in fioriera. L’altra è quella dietro la chiesa. E poi una fontana nel parco della Clementina può essere un pericolo per i bambini».

La loro richiesta ha attirato l'attenzione del consigliere comunale della Lega Alberto Ribolla, che ha presentato un’interrogazione, in cui chiede al sindaco e alla giunta le motivazioni per cui non hanno tenuto in considerazione la richiesta dei cittadini.

Non si è fatta attendere la risposta dell'assessore al Verde Marzia Marchesi, che aveva già incontrato le due rappresentanti, le quali avevano spiegato i loro dubbi: «Realizziamo la fontana perché serve per contrastare il cambiamento climatico e le alte temperature. Cercheremo di fare in modo che non diventi un ricettacolo di sbandati. Poi, dobbiamo pure essere consapevoli che la città è fatta da tanti individui, anche fragili. Se una persona non rappresenta un pericolo per gli altri, ha diritto di andare al parco. Se vuole usare la fontana per lavarsi perché non ha una casa in cui farlo, non ci vedo nulla di male, è la mia opinione personale».

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