In cerca di un'anima

La rivoluzione incompiuta di Piazzale degli Alpini, che è finita in musica

Programmazione fitta e varia di concerti, tanta gente, ma l'area è stata transennata ed è diventata una sorta di enclave (sorvegliata)

La rivoluzione incompiuta di Piazzale degli Alpini, che è finita in musica
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di Fabio Cuminetti

La rivoluzione di Piazzale Alpini è finita in musica. Sembrerebbe una cosa del tutto positiva, detto così. Ma il modo di dire “canta che ti passa” è stato in parte smentito in questo caso, perché lo spazio non ha ancora trovato la nuova anima che tutti vorrebbero. In altre parole: il degrado è stato solo spostato, trasformando un bene pubblico in un’enclave presidiata da concerti (spesso) a pagamento.

Ma andiamo per ordine. È sempre stato uno spazio da maneggiare con cura, Piazzale Alpini. La Giunta Gori ha scommesso di riuscire a cambiare questo angolo di periferia decadente, ma che paradossalmente è in pieno centro, in una realtà viva e sicura. Per mutare l’anima si è partiti dalla riqualificazione dello spazio: meno verde e più pavimentazione, con più spazio per muoversi. Ma l’architettura non basta. A inizio 2021 è arrivata la notizia della concessione per i successivi tre anni a una cooperativa specializzata nell’intrattenimento e in particolare nella musica dal vivo, la Doc Servizi di Verona, che già gestiva il Polaresco.

L’estate è stata ricca, in Piazzale Alpini, con un bel calendario di iniziative. Ma l’area è stata recintata e gli ingressi regolamentati, per garantire il distanziamento tra le persone ma anche quello dal degrado. In questo modo l’area ha trovato sì una propria vocazione e nuove funzioni, ma non appannaggio di tutti. Del resto, dopo un iniziale tentativo di lasciarla aperta si è poi deciso di transennare tutto per tenere fuori i “frequentatori indesiderati”, come ha ammesso il responsabile locale di Doc Servizi, Filippo Cecchini Manara. Con tanto di guardia privata armata che aiutasse lo staff a tenere l’ordine e gestire gli ingressi. Nel frattempo risse, aggressioni e molestie si sono spostate nelle vie limitrofe, come denunciato dal Comitato Bergamo Centro e dall’opposizione leghista in Consiglio comunale.

Dopo l’estate sono arrivati la pista di pattinaggio e il mercatino di Natale, mentre l’atteso Capodanno sotto le stelle è stato cancellato per la recrudescenza della pandemia. Poi si è passati al centro tamponi. (...)

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