Il caso

La sgradevole scorciatoia dei recinti anti-clochard a Bergamo (sposta solo il "problema")

Per evitare i bivacchi, la Fondazione Donizetti intende chiudere i portici laterali con cancelli. Progetto diverso, ma filosofia simile a Piazzale Alpini

La sgradevole scorciatoia dei recinti anti-clochard a Bergamo (sposta solo il "problema")
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di Wainer Preda (in apertura, il progetto dei cancelli al Donizetti)

Tira un andazzo piuttosto discutibile a Bergamo. Ovvero la tendenza a chiudere o recintare luoghi pubblici per difenderli in qualche modo dagli “indesiderati”. Nella fattispecie, clochard e senzatetto che, non sapendo dove passare la notte, s’intrufolano negli anfratti bui e liberi della città.

Due cancellate

L’ultimo caso, quello del Teatro Donizetti. Qui la Fondazione che gestisce la struttura ha deciso di installare entro il prossimo autunno due cancellate, alte un paio di metri. La prima per impedire accessi impropri al colonnato lato foyer, dove una volta c’era il bar, per intenderci. La seconda, dalla parte opposta, a chiudere il colonnato speculare, quello utilizzato per gli ingressi platea e palchi.

L’intento di entrambi gli interventi è chiaro. Mantenere il decoro e l’igiene sotto le colonne del Donizetti. Ma soprattutto mettere fine a bivacchi, toilette a cielo aperto, rifiuti e sporcizia lasciati dagli improvvisati ospiti o da qualche maleducato in vena di sfogo. È lo stesso obbiettivo della recinzione eretta un paio di anni fa nella zona del teatro affacciata sui Propilei, per porre termine allo stazionamento inopportuno di alcune persone, che si accampavano lì facendoci anche i loro bisogni.

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La mattina di giovedì 25 luglio i tecnici hanno fatto un sopralluogo. La Fondazione Donizetti sta studiando con la Soprintendenza una soluzione in linea con la struttura. Secondo quanto riportato da L’Eco di Bergamo, l’impegno di spesa sarà di circa 20 mila euro, con il sostegno del Comune.

«Non ci sarà alcuna recinzione esterna al teatro - ha precisato a PrimaBergamo l’assessore comunale alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini -. Le aree esterne non saranno toccate. Anche perché, prima di dare il via libera a cancellate nel centro piacentiniano e limitrofi appena riqualificati, ce ne corre», ha assicurato. E ci mancherebbe altro.

Il direttore della Fondazione Massimo Boffelli sostiene che la situazione di degrado della zona sia ormai diventata insostenibile o quasi. Soprattutto sotto i colonnati e negli androni, usati indebitamente alla stregua di latrine, sia di giorno sia di notte.

Tra l’altro, nell’aprile 2023 vicino all'ingresso del teatro affacciato su Piazza Cavour avevano preso fuoco alcune coperte utilizzate dai senzatetto. L’incendio era stato poi spento e sul posto era intervenuta anche la Polizia locale. Un episodio che la diceva già lunga sull’ambiente che si è andato a creare negli anfratti del Donizetti dopo la ristrutturazione. Da qui la scelta delle Fondazione di procedere con la chiusura dei colonnati.

Posizione legittima e comprensibile, per carità. Solo che, come dimostrato in altri luoghi, non è alzando cancellate che si risolvono i problemi. Anzi, si spostano solo di pochi metri. Vedere, per conferma, i giardinetti prospicienti la ringhiera già installata, dove pullulano nefandezze di ogni genere.

Diciamolo subito: contro (...)

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Commenti
Cri

Che le proprietà mettano recinzioni é ovvio, non discutibile come afferma l'articolista. Non sta al privato o fondazione farsi carico della soluzione socialmente valida al vandalismo. Che tra l'altro se c è sarebbe oggetto di altrettanto articolo sdegnato. E appunto aspettiamo le soluzioni della amministrazione che non producono un semplice spostamento del problema.

Matteo

È da mesi che lo dico. 700.000 euro per spostare di qualche metro i problemi di piazzale alpini, soldi delle nostre tasse buttati nel cesso. Però li hanno rivotati in massa. Non so se piangere o ridere.

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