Il dibattito

Le polemiche attorno al "Becco" di Dossena, un trampolino... verso cosa?

C’è chi la ritiene l’ennesimo intervento che fa della montagna un luna park. Ma potrebbe anche essere uno spot a sostegno di un vero rilancio

Le polemiche attorno al "Becco" di Dossena, un trampolino... verso cosa?
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di Paolo Aresi

E così Dossena ha anche il Becco. È quella specie di ponte per il nulla, di passerella verso l’azzurro che nell’azzurro si ferma. È piuttosto come un trampolino dal quale non ci si può lanciare, sospeso così, sul vuoto, sopra una falesia di roccia verticale che dà sulla selvaggia Val Parina. Un’attrattiva per i turisti, sedici metri, venti passi nell’aria. Un’attrazione turistica. Il “Becco” della falesia è costato 240 mila euro ed è stato progettato da uno studio di ingegneria di Riva del Garda, costruito dalla società Fitzcarraldo di Lecco e realizzata con l’aiuto di elicotteri. Questa ditta è specializzata in lavori particolari, potremmo dire estremi. In Bergamasca aveva, per esempio, fatto saltare due ciminiere, ad Albino e a Vertova (nel 2020).

Ma perché il paese della Val Brembana ha deciso di costruire questa attrazione turistica? Da qualche anno Dossena sta cercando una strada per sviluppare il turismo, perché diventi un’attività economica significativa.

Dossena è paese conosciuto per le miniere di fluorite, per il paesaggio prealpino incantevole, per essere attraversato dall’antica Via Mercatorum, per la sua Mascherata che precede il Carnevale e che rappresenta praticamente l’ultima superstite di una tradizione che rimonta ancora più indietro della commedia dell’arte, che manifesta un bisogno potremmo dire primordiale del teatro, della recitazione, della narrazione.

La costruzione del “Becco” non è stata da tutti salutata con entusiasmo, anzi. C’è chi ha parlato di qualche cosa di brutto, che non si armonizza con la montagna. C’è chi ha parlato di «deturpazione» e «banalizzazione» della montagna. Insomma, è il tema della montagna vissuta come luna park dei turisti, spesso cittadini. Si tratterebbe di intrattenimenti che falsano l’identità della montagna, che andrebbe goduta sì anche da parte dei cittadini, dei “forestieri”, ma in maniera più coerente rispetto ai posti. Ne parlavamo anche in un precedente servizio pubblicato su queste pagine a proposito di altre iniziative, come quella della discoteca in un rifugio, in alta montagna, come la moda degli ultratrail, di quell’affrontare la montagna correndo per ore e ore, fino allo sfinimento (...)

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Commenti
Antonio

Avevo già espresso la mia opinione in un precedente commento, vorrei ribadire il concetto di rispetto per la montagna: non è il "becco" di Dossena il problema più eclatante! In molti, troppi, vedono il dito e non la luna. Si sta facendo una polemica sterile su questo manufatto quando proprio ai piedi del sentiero che conduce al "becco" è presente da anni un circuito per il motocross dove in origine esisteva un bosco con la presenza di fauna selvatica. Il rispetto per la montagna parte dal rispetto di ciò che la montagna ci offre: pace, tranquillità. Polveri, rumore assordante, odore di miscela bruciata e soprattutto maleducazione dei centauri che, incuranti degli escursionisti, percorrono sentieri a loro non preposti. Di quale rispetto stiamo parlando!

Dany

Non sono d'accordo con il commento di Luca: la verità è che servono attrattive, sennò tra qualche anno ci saranno solo ruderi in montagna.

Luca G.

Il mio commento non riguarda cosa penso del becco, ma un sincero augurio al sindaco del comune di Dossena che abbia creato sotto una rete arraffa tutto, perché di 100 turisti che si affacceranno io stimo reali, concreti, un 10% di persone che gli cadrà lo smartphone, con un po' di vento gli volerà via cappello e foulard, perderanno dallo zaino o dalle tasche cartacce e schifezze, nel giro di qualche anno si guarderà sotto e si vedrà l'ennesimo scempio in montagna creato dai merenderos che della montagna gli interessa un selfie, e meno fatica fanno per arrivare più sarà alto il valore del passaparola, che forse è quello che vuole il comune: rilanciare il turismo... Ricordatevi di me e del mio commento tra qualche anno.

Massimo Quartieri

L'iniziativa può essere valida, la segnaletica per raggiungerlo (un pezzo di plastica con scritto becco) improvvisato all'inizio dopo il parcheggio. Sentiero all'inizio non curato e dal fondo in pessime condizioni. E sarebbe utile lungo la salita ad un paio di bivi che possono confondere mettere segnaletica adeguata e chiara. Sarebbe il minimo visto che è stato pubblicizzato così tanto. In genere prima si fanno le cose perbene poi si fanno le inaugurazioni in pompa magna.

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