I volontari del Brembo: «Intervenite»

Montagna di detriti nel fiume a Brembate Sopra, ma nessuno raccoglie l'allarme. Il video

Il fiume dopo l'ultimo temporale ha accresciuto ancora di più la montagna di legname e spazzatura: «C'è il pericolo di inondazioni, ma è dal 2019 che non li rimuovono»

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di Mattia Cortese

Il nubifragio della notte tra mercoledì 4 e giovedì 5 agosto ha destato non poche preoccupazioni in Bergamasca, con un notevole innalzamento del livello del Brembo e diverse allerte, come quella nel Comune di San Pellegrino dove si temevano inondazioni e l'allarme è rientrato solo intorno alle 2,30 di mattina.

Esistono però anche le conseguenze del maltempo, come testimoniato da un video girato sabato 7 a Brembate Sopra da un volontario per la cura dell'area Brembo, Silvano Ceresoli. Nel filmato si può vedere come in zona Cacciatori, vicino al quagliodromo, si sia formata una montagna di detriti: legname, ma anche spazzatura, plastica e polistirolo (si vede anche una bombola di gas). Il cumulo, dopo quest'ultimo episodio, è diventato più alto di un metro e mezzo.

«Dal 2019 continua a depositarsi legname in questa conca - spiega Ceresoli -. Quando il fiume è in piena, non tutta l'acqua riesce ad arrivare a Briolo e quindi esonda: nell'area del quagliodromo durante l'ultimo temporale si è arrivati a un metro e mezzo. A ogni piena è sempre peggio, perché si deposita nuovo materiale e diventa ancora più pericoloso. Giovedì mattina c'era addirittura la protezione civile al ponte di Briolo per monitorare la situazione».

Ceresoli fa parte del gruppo di volontari "Prendiamoci cura del nostro Brembo", che organizza iniziative ecologiche volte a promuovere e adottare comportamenti virtuosi nei riguardi dell’ambiente. Le loro attività aggregative hanno luogo principalmente nei comuni di Almè, Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Barzana, Brembate di Sopra, Dalmine, Valbrembo, Villa d’Almè e Paladina. Per denunciare l'incuria e la situazione dei detriti in zona Cacciatori, i volontari si sono rivolti alle istituzioni già nel 2019, ma non è mai stato effettuato alcun intervento di rimozione e intanto il cumulo è diventato alto circa 3 metri e ha un'estensione di addirittura 150 metri.

«Ci siamo rivolti al Comune di Brembate Sopra, che peraltro si è mosso rivolgendosi alla Regione, la quale ha competenza per la manutenzione del fiume. Hanno risposto che l'area è stata inserita in un progetto che dovrebbe trovare attuazione nel triennio, ma che avrebbero dovuto già eseguire nel dicembre 2019. Purtroppo i fondi sono stati dirottati dall'Ufficio Territoriale Regionale verso altri interventi, che sono stati ritenuti più importanti. Intanto qui continua ad arrivare legname e immondizia, in particolare una marea di plastica. A Ponte San Pietro lo sanno bene, infatti quando ci sono questi forti temporali, là aprono la diga per evitare accumulo di detriti ed esondazioni, altrimenti sarebbero ridotti come qui».

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Il problema non riguarda solo l'aumento della probabilità di allagamenti, ma anche l'inquinamento: i volontari dopo ogni raccolta riempiono decine di sacchi e oggi, domenica, saranno ancora nell'area di Brembate Sopra per portare via la bombola di gas. La situazione di "immobilismo burocratico" - sia i cittadini che l'Amministrazione locale si sono mossi per far presente la cosa - è tuttavia sconfortante. «Noi non vogliamo accusare nessuno - conclude Ceresoli -, facciamo semplicemente presente qual è la situazione da due anni a questa parte per evitare che in futuro si verifichino episodi gravi».

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