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«Ragazzate mica tanto»: i festeggiamenti (esagerati) per la maturità a Bergamo e provincia

La testimonianza di una residente di Albino sulla situazione fuori dal Romero e l'intervento dell'assessora di Bergamo Oriana Ruzzini

«Ragazzate mica tanto»: i festeggiamenti (esagerati) per la maturità a Bergamo e provincia
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Tornano i problemi con i festeggiamenti per la maturità fuori dai licei di Bergamo e di provincia, che già lo scorso anno avevano portato non pochi residenti, e anche membri delle istituzioni sia scolastiche sia comunali, a lamentare l'insostenibilità della situazione, arrivata ai limiti.

A dare voce al problema quest'anno, allegando una foto del Mascheroni di Bergamo, è stata l'assessora al Verde Oriana Ruzzini, che dal proprio profilo Facebook ha firmato un post che bollava questi festeggiamenti come «una pessima abitudine».

Adesso anche da Albino arriva la segnalazione di una residente, portata all'esasperazione dai festeggiamenti fuori dall'istituto Romero, nella frazione di Bondo.

«È così da tre anni»

La cittadina ha testimoniato: «Sono ormai tre anni che la situazione è degenerata e ogni maturità è sempre peggio. Uova, farina, bottiglie... Il risultato? Sporcizia ovunque. I bidelli, sebbene non sia loro compito, si impegnano passando l'idropulitrice ogni giorno, ma giustamente non si spingono oltre le pertinenze della scuola. Intorno resta comunque lo sporco e sabato sera alla fine sono andata io a raccogliere bottiglie, cartacce e rimasugli vari».

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Le foto scattate dalla residente di Albino

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La residente spiega anche di aver contattato vigili e carabinieri. «Sono venuti sul posto, ma poi non hanno fatto nulla, seguendo il ragionamento che "sono ragazzi" ed è il loro modo di festeggiare. Ho quindi mandato una lettera al sindaco e al Comune, perché io penso che serva comunque essere rispettosi e che a tutto ci sia un limite!».

«Educare al rispetto dell'ambiente»

Proprio questo è il tema affrontato anche dall'assessora Ruzzini, che sottolinea nel suo post: «Siamo stati tutti ragazzə, è vero, ma conciare strade e marciapiedi con farina, bottiglie, coriandoli di plastica, lasciare rifiuti ovunque e disinteressarsi di chi abita nei dintorni, non è una ragazzata. È una pessima abitudine che si sta instaurando tra diciannovenni che si diplomano e ultraventenni che si laureano e non capisco come si possa ritenere l'abbandono di rifiuti fuori dalle scuole la normalità, quasi un rito, una tradizione. Non capisco nemmeno come potremmo educare i più giovani al rispetto dell'ambiente se permettiamo (scuola, famiglie, comunità educante) ai più grandi di "festeggiare" sporcando i marciapiedi e lasciando vetri in giro».

«Grandi abbastanza»

L'amministratrice di Bergamo sottolinea anche come alla maturità, che in genere si affronta nell'anno dei 19, si è «almeno grandi abbastanza da capire che dopo aver bevuto i rifiuti si buttano in un cestino. Sono certa che durante le migliaia di lezioni sull'Agenda 2030 ve lo hanno spiegato. Per non parlare dei coriandoli di plastica, che negli anni diventano le famose microplastiche responsabili dell'aumento di patologie oncologiche (oltre a creare danni immensi all'avifauna)».

Conclude proponendo che i dirigenti scolastici facciano in modo che siano gli studenti a pulire: «"Chi sporca pulisce" non è un segno di maturità, è proprio la base del vivere civile».

Enzo

I ragazzi di oggi sono "ragazzi "quando gli conviene...e sono" grandi" allo stesso modo. Hanno fatto la maturità...ma di maturo hanno gran poco

Massimo

Meno male che sono ragazzi che hanno studiato... e se fossero stati degli asini? Senza offesa per gli asini, quelli veri

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