Scia di incidenti (anche mortali) nei fiumi: le dieci regole d'oro da rispettare
L’ultimo incidente fatale è avvenuto lunedì (21 giugno) a Crema, dove in un canale sono morti due diciottenni di origine indiana
L’arrivo dell’estate e del caldo asfissiante, soprattutto in città, spinge molte persone in cerca di ristoro sulle rive dei fiumi. Le acque limpide e fresche però, nonostante all’occhio possano apparire innocue, sono piene di insidie: correnti, mulinelli, rapide e buche possono essere fatali per chi non conosce il territorio e non rispetta il divieto di balneazione.
Ogni anno, durante la stagione estiva, si contano incidenti più o meno gravi, spesso purtroppo mortali, avvenuti nei fiumi e nei canali lombardi. L’ultimo incidente fatale è avvenuto lunedì (21 giugno) a Crema, dove in un canale sono morti due diciottenni di origine indiana.
Il 15 giugno Ibrahima Seck, 17 anni compiuti a maggio, dopo essere arrivato a Gorle da Verdellino in compagnia di amici, pur non sapendo nuotare si è tuffato nel Serio per trovare refrigerio e non è più riemerso. Lo stesso giorno un ragazzo di 23 anni ha rischiato di annegare sempre nel Serio ma ad Alzano Lombardo.
Un altro ventitreenne, invece, domenica pomeriggio (20 giugno) è rimasto bloccato in mezzo all’Adda dopo aver tentato di attraversarlo a Cassano. Fortunatamente per lui è stato soccorso e riportato a riva da alcuni bagnanti che avevano notato la sua difficoltà.
Per evitare che si ripetano incidenti analoghi, come riportano i colleghi di PrimaTreviglio, l’associazione Pace di Romano di Lombardia e la Assosb 2 di Verdellino organizzeranno una serie di incontri con i soccorritori e i sommozzatori dedicati alle comunità di cittadini stranieri che vivono nella Bassa, per informarli sui rischi e sui divieti in vigore lungo i fiumi.