Sembra più vicino un accordo tra la Provincia di Bergamo, proprietaria dell’immobile dell’ostello della gioventù di Monterosso, e la società Central hostel Srl, che l’aveva avuta in gestione, ma non era mai riuscita a renderla operativa a causa delle condizioni della struttura.
Approvata bozza d’accordo
Dopo un braccio di ferro durato qualche anno, le due parti oramai in aperto contrasto (dalla Central hostel era arrivata anche una diffida, nella quale si lamentavano i danni della forzata mancata partenza dell’attività) starebbero per giungere un accordo, come fa capire anche il decreto di via Tasso firmato ieri (4 dicembre) dal presidente Pasquale Gandolfi.
Si è approvata la bozza di un documento, il quale stabilisce che avverrà la risoluzione del contratto di gestione e saranno corrisposti trecentomila euro alla realtà ricettiva, per chiudere la vertenza. In cambio, sia la Provincia che la società si impegneranno a rinunciare a qualsivoglia futura pretesa, per esempio di risarcimento, e quindi a non portare la controparte in Tribunale.
L’ostello nel piano delle alienazioni
L’ostello, che si trova in via Ferraris a Bergamo, è stato inserito nel piano delle alienazioni del bilancio di previsione 2026, che sarà discusso in Consiglio provinciale il 15 dicembre prossimo. L’Associazione italiana alberghi per la gioventù, che lo portava avanti dal 1995, era fallita ed era stato girato alla Italia holiday service nel 2016 ma, per via dei problemi con quest’ultima, Central hostel l’aveva ricevuto, in gestione, nell’ottobre 2022. La Direzione, dopo essersi insediata, si era però accorta che le condizioni dell’edificio rendevano impossibile iniziare l’attività, fatto su cui aveva concordato anche via Tasso.
Nel marzo 2023, la società aveva presentato, a proprie spese, uno studio di fattibilità alla Provincia per la sistemazione dell’ostello. Servivano novecentomila euro, soldi che via Tasso non aveva e, quindi, i lavori di manutenzione e riqualificazione non partirono mai. A quel punto, Central hostel aveva segnalato i danni derivati dall’acquisto del ramo d’azienda, il subentro nel contratto, i costi di utenze, manutenzione ordinaria, custodia e interventi straordinari per circa 98mila euro. A ciò si aggiungeva la perdita di utile, per il mancato esercizio dell’attività, e gli altri danni provocati da accessi abusivi, furti e danneggiamenti.
A dicembre 2024 la società aveva poi contestato a via Tasso l’inadempimento dei propri obblighi, chiedendo l’immediato avvio dei lavori di manutenzione straordinaria ed il risarcimento di tutti i danni elencati. Richieste che erano state respinte dalla Provincia, che le aveva ritenute infondate. Ne erano seguiti diversi incontri per appianare la questione ed arrivare a una soluzione pacifica della controversia, che hanno portato a questo nuovo capitolo.
Bisogna aspettare e cercare di capire se, alla fine, l’ascia di guerra verrà sepolta, ma appare certo che l’avventura dell’ostello si stia per concludere e l’edificio verrà destinato ad altre funzioni.