Tra barchette di carta e cori di bambini è stato inaugurato il Donizetti Studio
Prima doveva essere un bar, poi uno spazio espositivo. Finalmente, il criticato dehors in Piazza Cavour a Bergamo ha trovato un progetto
di Andrea Rossetti
Lo ha ammesso anche Giorgio Berta, presidente della Fondazione Teatro Donizetti: per lungo tempo, di quel dehors realizzato ormai due anni fa nell'ambito del secondo lotto di lavori di riqualificazione del Centro Piacentiniano di Bergamo non si sapeva che farne. Inizialmente avrebbe dovuto ospitare un bar, poi si è pensato a uno spazio espositivo, infine ecco il Donizetti Studio.
Inaugurato nel pomeriggio di ieri, lunedì 26 giugno, quella di specie di astronave dorata su Piazza Cavour e attaccata al teatro sarà casa di molteplici iniziative: laboratori, mostre, incontri formativi e performance pensate per grandi e bambini. «Il modo migliore per aprire il Donizetti alla città», ha spiegato il direttore generale della Fondazione, Massimo Boffelli.
Una struttura che è stata molto criticata
Il taglio del nastro della nuova struttura - che sin dalla sua progettazione è stata mira di diverse critiche, prima più "strutturali" e poi più "contenutistiche" e che tutt'ora, in questa sua veste, lascia qualche perplessità - è stato anticipato dai laboratori di canto e disegno per i bambini, con i messaggi che i bergamaschi hanno affidato a delle barchette di carta nelle acque della Fontana Donizetti. In seguito all'inaugurazione, invece, ci sono state le performance artistiche di attori, musicisti e ballerini, e dei giovanissimi studenti, dai 5 agli 11 anni, dei centri Suzuki di Milano, Pavia e Piacenza.
Da sinistra: Massimo Boffelli, direttore generale Fondazione Donizetti, Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura, e Giorgio Berta, presidente Fondazione Donizetti
Boffelli, Ghisalberti e Berta con le barchette di carta lasciate poi nella Fontana Donizetti
Il coro dei bambini che ha introdotto l'inaugurazione
Il taglio del nastro
Il coro dei bambini che ha chiuso l'inaugurazione
Su il sipario!
«Il Donizetti Studio è un invito a fare rete grazie alla disponibilità di un luogo nuovo del teatro, una sollecitazione a collaborare con un focus specifico su bambini e adolescenti, raccogliendo la volontà dell’Amministrazione di qualificare la nostra città con progetti destinati proprio a queste fasce d’età», ha detto Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo.
«Sono e siamo entusiasti e orgogliosi di aprire questo nuovo spazio che per la Fondazione rappresenta un’ulteriore occasione per mettere a disposizione il suo grande patrimonio di storia, cultura, arte e conoscenze, e per la città una nuova modalità di fruirne e goderne e soprattutto una nuova opportunità per sperimentare e per conoscere», ha invece detto Berta. A cui ha fatto eco Boffelli: «Donizetti Studio nasce con lo scopo di creare un primo contatto tra l’arte, in ogni sua forma, e i cittadini, a partire dai piccolissimi».
Piazza Cavour e, sullo sfondo, il Donizetti Studio
L'esterno del Donizetti Studio
L'interno del Donizetti Studio
Il "su il sipario" di ieri apre le danze a un fitto calendario di appuntamenti pensati per bambini e famiglie, ragazzi e adulti, che animeranno la struttura già dalle prossime settimane. Tutto il programma lo potete trovare QUI.
A partire da sabato 1 luglio, il Donizetti Studio ospiterà la mostra intitolata Quei favolosi anni '50, che ripercorre un decennio di straordinaria vitalità per il Teatro, allora sotto la guida del direttore Bindo Missiroli, abbracciando le tre linee produttive del teatro: la Lirica, con i titoli sperimentali del Teatro delle Novità che si alternavano ai quelli di tradizione, mentre sul palco sfilavano stelle indimenticate da Renata Scotto alla “divina” Maria Callas; la Prosa, che tornava sul palco dopo una lunga assenza spinta dagli spettacoli del Piccolo Teatro di Milano, guidato da Strehler e Grassi; e infine il Jazz, che si affacciava su un pioneristico palco bergamasco con i concerti dell'orchestra di Dizzy Gillespie e del gruppo di Sidney Bechet, sassofonista soprano, e Claude Luter con la sua orchestra, nel 1952. La mostra, a ingresso libero e gratuito, sarà accessibile tutti i sabati (dalle 15 alle 19.30) e le domeniche (dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 19.30) di luglio, escluso il weekend del 15-16 luglio (tutte le info a questo link).