Un "viaggio" nei quartieri di Dalmine dove gli anziani ormai doppiano i ragazzi
Il dato più significativo è l’invecchiamento della popolazione. In centro e a Oleno gli over 65 sono il doppio degli under 14

di Laura Ceresoli
Il 2024 si è concluso con una ricorrenza di grande importanza per Dalmine. Era la primavera del 1994 quando il comune ottenne il titolo di “città”, un riconoscimento significativo per una comunità giovane, nata nel 1927 dalla fusione di tre realtà preesistenti.
Da allora, ha intrapreso un percorso di trasformazione che l’ha portata a diventare un centro moderno e dinamico. Questo anniversario ha segnato un anno denso di significato per i dalminesi, che nel 2024 hanno commemorato anche l’80° anniversario del bombardamento del 6 luglio 1944, un evento che ha lasciato ferite profonde nella memoria collettiva.
Dalmine oggi non è più solo un agglomerato industriale cresciuto attorno alla storica fabbrica: è un centro socio-economico di rilievo, con una popolazione che ha raggiunto quasi 24.000 abitanti, un’università e una rete di servizi che si estende a tutti i suoi quartieri. Tuttavia, come molte altre realtà italiane, si trova ad affrontare sfide demografiche e sociali di grande portata.
Il tessuto sociale invecchia
L’indice di invecchiamento (ovvero il il rapporto tra il numero di persone di 65 anni e oltre e la popolazione totale) è passato dal 13,3 per cento del 2001 al 22,4 per cento del 2024. La predominanza di persone anziane rispetto alla popolazione giovane emerge anche dall’indice di vecchiaia che misura quanti over 65 si contano per ogni 100 giovanissimi under 14.
A presentare i valori più alti sono i quartieri di Sforzatica e Oleno che (...)