L'annuncio

Via libera di Sacbo alla costruzione dell'hotel a quattro stelle dell'aeroporto di Orio

Il Cda ha approvato all'unanimità. Il progetto era stato annunciato nel dicembre 2020, poi messo in stand by per colpa del Covid. Costerà 24 milioni

Via libera di Sacbo alla costruzione dell'hotel a quattro stelle dell'aeroporto di Orio
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Nella foto in apertura, il rendering dell'albergo

Era il dicembre 2020. Per l'aeroporto di Orio si stava chiudendo un anno nero: l'arrivo della tragedia del Covid aveva infatti sostanzialmente azzerato l'attività dello scalo. La timida ripresa estiva non aveva aiutato granché, ma tra i vertici di Sacbo c'era ottimismo per l'anno che stava per iniziare. Tant'è che nell'abituale conferenza stampa di fine anno fu annunciata un'importante novità: la realizzazione di un albergo quattro stelle da duecento stanze, con una superficie di diecimila metri quadrati.

Oggi sappiamo che le cose andarono diversamente. Anche il 2021 e parte del 2022 sono stati anni complicati per il mondo dell'aviazione. Ma l'aeroporto di Orio ha tenuto botta e nel 2023 è ripartito con ancora più slancio, infrangendo ogni record e sfiorando i sedici milioni di passeggeri.

L'hotel si farà, finalmente

Il presidente di Sacbo, Giovanni Sanga

Non sorprende, quindi, che dopo oltre tre anni di stand by, Sacbo abbia deciso di tornare su quel progetto. Anzi, trasformarlo in realtà. Lo ha comunicato oggi (15 marzo) la stessa società attraverso una nota stampa nella quale è stato reso noto che «il Consiglio di amministrazione, presieduto da Giovanni Sanga, ha approvato il progetto per la realizzazione del nuovo Centro Servizi Aeroportuali nell’area di proprietà della stessa società e in prossimità del parcheggio intermodale P3 a raso da 5.000 posti. L’opera sarà pronta nel 2026». Nel progetto rientra anche l'hotel.

Per la precisione, si tratterà di «una struttura alberghiera da 180 camere, di categoria 4 stelle di un brand internazionale, sviluppata in sinergia con uno dei più importanti gruppi italiani attivi nel settore dell’ospitalità, che ne curerà la gestione fornendo una serie di servizi connessi all’aeroporto, dal desk informativo al deposito bagagli e il servizio navetta da e per l'aerostazione».

Un progetto da 24 milioni di euro

Emilio Bellingardi, dg di Sacbo

Il costo per la costruzione dell'albergo è stimato in 24 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 4,3 milioni già spesi per le cosiddette «opere propedeutiche». Si tratta di una cifra non distante da quella che era stata prevista e annunciata nel 2020, di circa venti milioni per l'appunto. Secondo Sacbo, «uno studio condotto, aggiornato in più riprese, ha evidenziato come lo sviluppo alberghiero rappresentasse una opportunità per migliorare l’offerta dei servizi ai passeggeri dello scalo aeroportuale, mentre con la ripresa del traffico aereo la richiesta di ospitalità in strutture ricettive vicine all’aerostazione è in aumento».

Anche in questo caso, parole non lontane da quelle pronunciate poco più di tre anni fa dal presidente, Giovanni Sanga, e dal direttore generale, Emilio Bellingardi, secondo cui «Tutti gli scali, ormai, hanno un hotel. Non potevamo essere da meno».

Sanga: «Ai livelli dei grandi scali europei»

A margine dell'annuncio di questo nuovo, importante investimento per l'aeroporto, ha così commentato il presidente Sanga:

«Il via libera alla realizzazione del progetto esecutivo del Centro Servizi Aeroportuali, che sorgerà in un’area di proprietà Sacbo e comprenderà un hotel al servizio dei viaggiatori, permetterà di aggiungere un nuovo, importante tassello alla nostra infrastruttura aeroportuale, adeguandola ai livelli dei grandi scali europei con cui primeggia nel ranking degli standard di qualità. Sacbo è già in possesso di tutte le autorizzazioni per procedere alla cantierizzazione dei relativi lavori. Si tratta di un investimento che risponde alla richiesta dei servizi di accoglienza e logistici aeroportuali e si inserisce nelle azioni legate allo sviluppo della multimodalità, che, con l’entrata in funzione della stazione capolinea del collegamento ferroviario prevista nel 2026, consentiranno di offrire ai passeggeri ogni possibilità di scelta sotto l’aspetto dell’accessibilità e delle soluzioni di ospitalità, per rendere sempre più confortevoli e adeguate ai propri bisogni tutte le fasi prima e dopo il viaggio».

Commenti
Nancy

Non potevano investire su un terminal a metà strada tra Bergamo e Brescia, anzichè continuare ad edificare su un'area già densamente ricca di infrastrutture, traffico, inquinamento,...? Dove andremo a finire!!

Francesco Giuseppe

Il provincialismo, Sig. Bianchi, è di quelli che non sono capaci di mantenere le proprie peculiarità, le proprie tradizioni, la propria lingua per inseguire esempi "grandi" di altre realtà, che non ci appartengono. Se volessi vivere a New York o a Londra, ci andrei, non resterei a Bergamo. di certo Bergamo sta diventando un parco giochi per soli VIP e un luna park per turisti. I bergamaschi che ci vivono e lavorano vengono trattati come dei Paria che danno fastidio ai su menzionati. Non possono muoversi liberamente, parcheggiare, fare le cose normali per chi lavora, per non dare fastidio. Vogliono caccaiare la classe media di lavoratori dalla città. Questo è provincialismo.

Angilberto Bianchi

Credo che dichiarazioni provinciali e prive di fondamento siano inopportune poiché tutto ciò è un adeguamento agli standard internazionali. Il provincialismo è duro da estirpare a Bergamo!

Marino

Vogliono obbligarci ad andarcene e ci stanno riuscendo benissimo.

Francesco Giuseppe

Che schifo. Se l'aeroporto deve servire all'economia del territorio, sicuramente un albergo che si prende i clienti degli altri alberghi NON è un aiuto all'economia bg. Ai cittadini impongono di non usare le auto per non inquinare e poi aumentano a dismisura gli aerei. Il pd che deride gli altri che propongono di aumentare i parcheggi per aiutare i cittadini a Bergamo, qui con il presidente SACBO, del pd, fa il contrario con gli aerei e adesso, un mega albergo. Assurdo. Fanno soli ciò che gli pare, in barba alla gente, di cui se ne frega altamente.

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