Nembro guarda alla ripartenza, ma preoccupa la crisi. E si chiedono più test e più tamponi
«Ci attendono mesi difficili e da questi potremo uscire come comunità più consapevole». È chiaro il sindaco di Nembro Claudio Cancelli nella relazione in cui fa il punto sulle azioni intraprese dal Comune durante l'emergenza sanitaria (QUI il link per leggere il documento integrale). Il peggio sembra ormai essere alle spalle. Tuttavia credere che l'emergenza sia finita, o che si possa tornare a fare la vita di due mesi fa, sarebbe un grave errore.
Il numero dei decessi è tornato al livelli di normalità (il picco si era registrato tra l'8 e il 14 marzo, quando si erano contate 60 vittime), e il numero dei positivi si è stabilizzato anche se «ci sono ancora alcune persone ammalate, si dovrà prestare molta attenzione a come gestiremo la ripresa per evitare una nuova crescita della diffusione del virus».
A preoccupare il primo cittadino ora è un altro nodo. «Inizia a emergere con forza l’emergenza socioeconomica, della quale iniziamo a percepire in modo evidente gli effetti, ma che proseguirà nei prossimi mesi. Lo abbiamo visto con le domande al bando dei buoni spesa alimentari». Il Comune di Nembro, che disponeva di un budget iniziale di circa 63mila 992 euro, ha ricevuto dal 7 al 14 aprile 301 richieste, erogando i buoni a 252 famiglie per un contributo totale del valore di 71mila 360 euro. Dalle analisi dei servizi sociali comunali, emergono ulteriori criticità, come le difficoltà legate al pagamento degli affitti o dei mutui. «Dobbiamo ringraziare i cittadini per la generosità dimostrata. Abbiamo ricevuto donazioni per oltre 150mila euro che saranno destinate principalmente a contributi economici per le famiglie».
Il periodo di emergenza graverà sul bilancio comunale: lo squilibrio previsto va da un minimo di circa 450mila a un massimo di 750mila euro. L'Imu verrà riproposta con le stesse aliquote dell'anno scorso, determinando un gettito inferiore alle previsioni di 100mila euro. Mancheranno entrate per il servizio del nido, ma l'Amministrazione intende azzerare le rette del periodo di mancato servizio con un prossimo provvedimento della Giunta. «Si dovrà affrontare la questione Tari per le attività chiuse forzatamente».
Infine, per quanto riguarda il capitolo legato alla ripresa, «un elemento indispensabile per garantire maggiore tranquillità sarebbe la possibilità di sottoporre le persone ai controlli di presenza degli anticorpi e/o del virus. L'attività di esami sierologici continuerà in settimana, ma non è chiaro come sarà possibile fare il tampone a tutti coloro che dovessero risultare positivi». Anche per questa ragione il Comune è stato coinvolto in uno studio sieroepidemiologico promosso dal Centro Sant'Agostino, sul tavolo del Comitato Etico provinciale che, se approvato potrà fornire le reali proporzioni dell'infezione sul territorio.