Al cimitero di Verdellino

Due tombe profanate per cercare oro e gioielli: "Un gesto che supera ogni limite"

Nel mirino le sepolture di un'anziana e di un 20enne entrambi legati alla famiglia Braidic, di origini Sinti, ma da decenni residente nella Bassa

Due tombe profanate per cercare oro e gioielli: "Un gesto che supera ogni limite"
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Hanno scardinato le lapidi e picconato il muro fino a raggiungere i feretri di un'anziana e di un 20enne: li hanno aperti e hanno frugato tra le salme in cerca di preziosi. Anche solo a raccontarlo gela il sangue. Un gesto quello compiuto nella notte tra il 16 e il 17 settembre che ha lasciato l'intera comunità di Verdellino sotto choc.

Tombe profanate per rubare i gioielli

Nel mirino, di quelli che sembrano essere a tutti gli effetti ladri in cerca di oro e monili, sono finite le tombe di un'anziana di Verdellino scomparsa nel 2019 e di un 20enne di Sirmione deceduto nel 2020. Entrambi fanno parte dei Braidic, una famiglia di Sinti che da decenni vive nella Bassa.

A scoprire l'accaduto, venerdì mattina, sono stati i custodi del cimitero durante il solito giro di perlustrazione. Giunti davanti ai loculi aperti sono rimasti senza fiato e hanno subito allertato le Forze dell'ordine che hanno inviato sul posto gli agenti della Polizia locale e i carabinieri della Tenenza di Zingonia. Il cimitero è stato temporaneamente chiuso al pubblico per consentire i rilievi necessari per le indagini e per consentire alle pompe funebri di ricomporre le salme e le rispettive sepolture.

Nel mirino una famiglia di Sinti

Già da una prima ricostruzione sembra chiaro che si sia trattato di un tentativo di furto, anche se non si esclude ancora la pista dello sgarbo personale alla famiglia. Sul posto, poco dopo, sono giunti anche i famigliari dei defunti ed è stato il figlio dell'anziana a parlare per primo di furto. Nel giorno del funerale della donna, infatti, aveva organizzato un lancio di fiori da un elicottero: un gesto che non era passato inosservato anche grazie all'eco mediatica dei social e aveva contribuito - forse - a dare un'immagina sbagliata, quella cioè di una famiglia particolarmente agiata.

S'indaga grazie alla videosorveglianza

Le indagini, affidate ai carabinieri, intanto proseguono. Il cimitero non è provvisto di impianto di videosorveglianza ma i militari dell'Arma hanno già richiesto la visione delle immagini delle telecamere che inquadrano le vie vicine. I ladri, infatti, devono essersi intrufolati di notte scavalcando la recinzione e portandosi tutti gli attrezzi necessari per il colpo.

Senza parole il sindaco di Verdellino Silvano Zanoli: "Con questo gesto si è superato ogni limite, speriamo di trovare i responsabili". 

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