Braccio di ferro

Fiera "sequestrata" per l'ospedale da campo fino al 2022? Spiragli di liberazione

Fino al 15 ottobre resta un centro ospedaliero, ma Giuseppe Epinati, rappresentante della proprietà, chiede certezza sui tempi di liberazione: per l’economia bergamasca è un danno. Intanto, dopo i silenzi, la Regione lo ha almeno incontrato

Fiera "sequestrata" per l'ospedale da campo fino al 2022? Spiragli di liberazione
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di Andrea Rossetti

Tenacia e pazienza sono due valori che non sempre vanno a braccetto. Eppure Giuseppe Epinati, amministratore unico di Bergamo Fiera Nuova, società proprietaria del polo fieristico di via Lunga, sta dimostrando non solo di averli entrambi, ma anche di essere capace di utilizzarli con sapienza in questa delicatissima fase, in cui è stato costretto (diciamo pure un po’ controvoglia) a dover vestire i panni del “politico”, ovvero dell’equilibrista alla ricerca di un baricentro non facile da trovare tra le necessità del mondo economico bergamasco e le necessità della Regione. Punto del contendere, come ormai è noto, il fu ospedale alla Fiera di Bergamo, oggi diventato prezioso hub sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII.

La questione è abbastanza semplice da inquadrare, sebbene paradossale: né Bergamo Fiera Nuova, né Promoberg (società che gestisce la Fiera) sanno ancora se e quando la Regione libererà gli spazi di via Lunga, permettendo così la normale ripresa delle attività per il 2021. Perché l’ospedale, che inizialmente avrebbe dovuto essere un tendone eretto nell’ampio parcheggio antistante i padiglioni e che invece si è trasformato, grazie al solerte impegno dei volontari bergamaschi, in una vera e propria struttura fissa, è ancora lì e, stando almeno al Piano di riordino della rete ospedaliera per affrontare l’emergenza Covid presentato al Governo dalla Regione un paio di settimane fa, lì dovrebbe restarci per almeno altri 24 mesi. Un’enormità. Una decisione «inaccettabile, presa senza neanche un precedente consulto», dice Epinati.

Il quale, in questi mesi, non se ne è stato con le mani in mano. Per ben tre volte, infatti, ha preso carta e penna (metaforicamente parlando) e ha scritto ai vertici regionali per chiedere un po’ di chiarezza sui tempi nei quali la Fiera tornerà a essere utilizzabile per i suoi scopi. Il tono delle missive si è fatto, di volta in volta, sempre più duro, ma tanta tenacia ha portato a pochi risultati: di risposte da Palazzo Lombardia, infatti, non ne sono arrivate.

Ma a Epinati, come dicevamo, non manca certo la pazienza. E così, davanti ai silenzi regionali, non si è arreso. Anzi, ha continuato a insistere e, alla fine, mercoledì 5 agosto è riuscito a incontrare l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera. «Ci stiamo lavorando - commenta nei minuti immediatamente successivi all’incontro il numero uno di Bergamo Fiera Nuova -. Intanto è positivo che finalmente io sia riuscito a parlare con Gallera. È un passo avanti. Di risposte scritte da parte della Regione alle nostre richieste, per ora, non ce ne sono, ma almeno si è aperto un canale di dialogo, è iniziato un confronto». Durante l’incontro, Epinati spiega di aver rimarcato la propria posizione: «Ho detto le stesse cose che avevo scritto nelle lettere e nelle mail. L’assessore Gallera mi ha spiegato che almeno fino al 15 ottobre l’ospedale resterà lì in via Lunga: la proroga dello stato di emergenza nazionale decisa dal Governo non lascia alternative...

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