«I numeri del contagio sono tornati a salire». Ma negli ospedali bergamaschi situazione tranquilla
Se le ombre sono date dalla diffusione delle nuove varianti, confermata dal dottor Zucchi («Siamo tornati ai numeri di fine novembre»), le luci le ha date il dottor Paciello, che ha invece spiegato come si stia entrando nel vivo della campagna vaccinale
Luci e ombre nella settimanale call tra sindaci del territorio e Ats Bergamo per fare il punto sul contagio nella nostra provincia. Le luci sono date dal fatto che, finalmente, la campagna vaccinale della popolazione sta per entrare nel vivo: da lunedì 15 febbraio, infatti, le persone dagli ottant'anni in su potranno dichiarare, attraverso il proprio medico di base, le farmacie o il portale appositamente creato vaccinazionicovid.servizirl.it (che sarà attivato alle 13 di lunedì), la volontà di essere vaccinate. Il via effettivo alle somministrazioni sarà il 18 febbraio. L'appuntamento vero e proprio verrà comunicato con una telefonata o attraverso un sms ai numeri forniti al momento della procedura di dichiarazione della propria volontà.
Il punto sulle vaccinazioni
A proposito delle vaccinazioni, nella call il dottor Arrigo Paciello, direttore del Servizio farmaceutico di Ats Bergamo, ha affermato: «Prosegue la fase 1 della campagna vaccinale. Siamo arrivati al 67 per cento del target (61.682 soggetti) con 41 mila vaccinazioni effettuate, in linea con la media regionale. Questa fase terminerà entro il 10 marzo. Al contempo, è partita la fase 1-bis, che riguarda 9.482 soggetti e che si estende, tra gli altri, alla rete sanitaria extraospedaliera (ordini professionali) e al mondo della disabilità. Da lunedì inizia poi la fase dedicata agli ultraottantenni: riguarda circa 71 mila persone nella nostra provincia. A seguire saranno vaccinati i servizi essenziali: forze dell’ordine e scuole».
Contagi, si è tornati ai numeri di fine novembre
Se queste sono le luci, le ombre sono invece toccate al dottor Alberto Zucchi, direttore del Servizio di epidemiologia aziendale di Ats Bergamo, che ha fatto invece il punto statistico sui contagi in Bergamasca: «Dopo un periodo di contenimento importante, da fine gennaio è ricominciato un incremento della curva, arrivato ai 180 nuovi casi odierni (131 in media negli ultimi sette giorni); stiamo tornando a una situazione che avevamo visto a fine novembre». Questi dati fanno il paio con quelli diffusi sempre da Ats mercoledì 10 febbraio e relativi ai contagi negli ultimi sette giorni nei vari Comuni: l'incidenza è passata dai 46 casi ogni centomila abitanti di una settimana fa agli attuali 66 ogni centomila abitanti.
Preoccupano le nuove varianti
Ovviamente, questo è correlato anche al diffondersi delle varianti anche nella nostra provincia, come ha spiegato Zucchi: «L’aumento è dovuto in parte a una certa diminuzione dell’attenzione alle misure di contenimento del contagio per la zona gialla, per la riapertura delle scuole in presenza e per la presenza delle nuove varianti, che stanno aumentando i contagi per la loro velocità di trasmissione. Tutti noi, ognuno al proprio livello di responsabilità, dobbiamo adoperarci per minimizzare questi rischi». Zucchi ha anche affermato che «il setting scuola è in fase di incremento, seppur contenuto». Un incremento dovuto proprio al fatto che le nuove varianti rischiano di diffondersi in modo particolarmente "rapido" tra i più giovani, e dunque nelle scuole.
Negli ospedali situazione tranquilla
Infine, Zucchi ha sottolineato come il territorio al momento più sensibile sia quello della provincia orientale di Bergamo, verso il Sebino, «probabilmente per la contiguità con la Franciacorta, più colpita dalla variante inglese». Zucchi, però, ha concluso con una annotazione tesa a tranquillizzare: «Tutto questo, al momento non impatta sull’attività ospedaliera: i numeri sono tranquilli, anche per le terapie intensive».
Il progetto Origin del Mario Negri
Infine, l'assessore ai Servizi sociali del Comune di Bergamo, nonché presidente del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, Marcella Messina, ha reso noto che «l’istituto Mario Negri chiede la collaborazione della cittadinanza per effettuare uno studio di correlazione tra Covid e fattori generici: si tratta del progetto Origin. È su base volontaria ed è aperto a chi ha effettuato un test sierologico o un tampone». Maggiori informazioni le potete trovare QUI.