Il caso dell'infermiera no vax infetta che ha fatto tremare la clinica San Francesco
La dipendente, malata di Covid, era venuta in contatto con una ventina di pazienti, per fortuna nessuno è stato contagiato. Controlli a tappeto sul personale e sui ricoverati
di Angelo Bosio
È andata bene. Ci sono stati momenti di paura settimana scorsa alla clinica San Francesco: una donna del personale infermieristico che non aveva voluto sottoporsi al vaccino si è ammalata di Covid. Ha cominciato ad avvertire sintomi, poi è stata sottoposta alla prova del tampone rinofaringeo: è risultata positiva. Sono scattati i controlli del caso, su tutto il personale della clinica e sugli ammalati, un impegno molto gravoso, come si può immaginare.
Dice un medico della casa di cura, che chiede di non venire citato: «C’è stata tanta preoccupazione, avrebbe potuto partire un focolaio e in una clinica non sarebbe stato certo una cosa facile da affrontare. I responsabili della struttura si sono mobilitati subito, hanno messo in campo tutto quello che potevano, i controlli sono stati immediati e a tappeto, bisogna dare atto di questa efficienza. Siamo stati fortunati, alla fine è stato scoperto solamente un paziente positivo, ma è stato accertato che non aveva avuto contatti con la nostra dipendente, quindi non c’è stata una trasmissione. Soltanto un gran trambusto, tanto lavoro in più, ma nessuna conseguenza sulla salute di pazienti e colleghi».
La dipendente che aveva rifiutato il vaccino è stata messa in quarantena; risulta che la direzione della clinica, dopo questa vicenda, avesse deciso di non ammettere più al lavoro il personale non vaccinato, ma il provvedimento è stato superato dal decreto del Governo di mercoledì sera, che impone il vaccino a tutto il personale sanitario.
Continua il medico: «L’infermiera era stata a contatto con una ventina di pazienti, ma non c’è stata trasmissione del virus, lo abbiamo verificato. Per sicurezza faremo altri controlli, un terzo tampone, nei prossimi giorni. Credo che siano state decisive le precauzioni che utilizziamo normalmente in fatto di igiene e prevenzione, per esempio attraverso l’uso della doppia mascherina. I nostri colleghi no vax si sono ricreduti, tutti hanno deciso di vaccinarsi».
All’interno della struttura sanitaria dopo l’episodio della no vax che ha preso il Covid si è creata una situazione di tensione tra personale vaccinato (la stragrande maggioranza) e personale non vaccinato. «Era una situazione insostenibile, per fortuna i colleghi scettici se ne sono resi conto. Alcuni di loro hanno sconfitto una vera, sebbene a mio avviso immotivata, paura. Ha vinto il senso di responsabilità verso gli altri e verso i pazienti».