la sentenza

Il Comune deve 300mila euro a Life Source, che ha costruito l'hotel sulla Briantea

La questione si è incardinata sui terreni necessari alla costruzione della pista ciclopedonale: 3 anni di lungaggini

Il Comune deve 300mila euro a Life Source, che ha costruito l'hotel sulla Briantea
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Tre anni di ritardo «obiettivamente inspiegabili e non giustificati». Così cita la sentenza del Consiglio di Stato, datata al 3 gennaio, che ha condannato il Comune di Bergamo a risarcire un danno quantificato in oltre trecentomila euro tra quota capitale ed interessi per le lungaggini con le quali si è attardato  nel mettere a disposizione di Life Source (la società che ha edificato tra il 2019 e il 2021 il complesso alberghiero vicino all'ospedale Papa Giovanni XXIII), le aree necessarie al completamento della pista ciclopedonale.

Il progetto del 2010

La vicenda viene ricostruita da Corriere Bergamo, che dà notizia della sentenza. Il progetto dell'hotel, che secondo i piani originari si sarebbe dovuto completare per Expo 2015, risale al 2010, quando era stato progettato un investimento di 23 milioni di euro, con la creazione di 150 posti di lavoro e la previsione di opere di utilità per la collettività. Tra queste un parcheggio pubblico, ambulatori medici e soprattutto una pista ciclopedonale di collegamento tra il parco dell'ospedale, lo spazio verde del quartiere di Loreto, sino al congiungimento con l'altra ciclopista (allora già esistente) di Longuelo.

Il problema: la pista

Ed è stata proprio questa pista a essersi rivelata il problema. In quanto standard prioritario, l'ok all'hotel non è potutio arrivare fino alla sua realizzazione. I dirigenti del Comune hanno chiesto a Rfi il consenso per l'occupazione delle aree necessarie alla realizzazione della pista ciclopedonale, ma tra questa richiesta e la stipula del contratto di locazione vero e proprio passarono 665 giorni: dal 13 maggio 2015 al 14 marzo 2017. Ulteriore inghippo, il 27 aprile del 2017 il funzionario incaricato del Comune si accorse della presenza di orti con fabbricati all'interno dell'area ferroviaria. Da qui, un nuovo ritardo di più di un anno.

L'indennizzo

I giudici hanno quindi dato ragione a Life Source e calcolato un indennizzo per 47 mila euro, in riferimento al mantenimento della fidejussione tra la metà del 2016 e la metà del 2018; e per 240 mila euro, in riferimento alla mancata operatività dell’hotel. Aggiungendo gli interessi da applicare sul periodo intercorso da giugno 2016 al gennaio 2023, si arriva facilmente a oltre 300 mila euro.

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