La Marianna va controcorrente: «Gli estivi e i dehors, quest'anno, non andavano fatti»
"Popi" Panattoni ci spiega perché per questa estate la storica insegna non ha partecipato ai bandi del Comune e, soprattutto, perché li ritiene sbagliati in un anno così particolare

di Francesca Fenaroli
Parco della Trucca, parco Goisis, Città bassa e Alta piene di tavolini: Bergamo, in quest’estate 2020, è un tripudio di dehors e spazi all’aperto dove godersi un drink e chiacchierare rispettando le distanze sociali. Tutti felici e contenti? No, una voce fuori dal coro c’è: i fratelli Panattoni.
Figli di Enrico, fondatore nel 1953 della storica insegna “La Marianna” in Città Alta e creatore del gelato gusto stracciatella, sono tra i pochissimi che hanno levato gli scudi contro la delibera di Palazzo Frizzoni per concedere spazi a tutti i locali all’esterno e sopperire così ai mancati introiti causati dal lockdown. «Ho discusso apertamente con Giorgio Gori sulla questione e per la prima volta abbiamo deciso di non partecipare al bando per gestire spazi al Parco Sant’Agostino o sugli spalti di San Michele come abbiamo sempre fatto. Però non voglio buttare benzina sul fuoco, quindi senta il Popi», dice al telefono Mirko, che principalmente si occupa di gestire i locali de “La Marianna” all’interno dell’ospedale Papa Giovanni. Mirko Panattoni, nei primi Anni 2000, è stato il fautore e capo cordata dell’apertura degli spazi all’aperto in città per permettere a locali e ristoranti di avere una sede in più dove accogliere nuovi e vecchi clienti durante il caldo estivo. Di diverso avviso è sempre stato il fratello Fabrizio, detto “Popi”, che sulla questione non teme di esprimere la propria opinione controcorrente.
Fabrizio, cosa ne pensa degli estivi? Come gruppo di ristoratori avete sempre partecipato...
«Guardi, personalmente sono sempre stato contrario. Chi come noi gestisce un locale in centro storico, deputato maggiormente a lavorare durante l’estate, come la gelateria o per un aperitivo, viene ovviamente penalizzato da questa iniziativa».
Ok, ma voi ci siete sempre stati, questo è il primo anno che non partecipate al bando. Come mai?
«Questa idea fu introdotta dalla giunta Tentorio e dall’allora assessore al commercio Enrica Foppa Pedretti per “gestire” i giovani in questi spazi e parchi nel periodo non scolastico. Forse sarò vecchio, ma quando ero un ragazzo io, ci bastava il chiosco dell’anguria, altro che Spritz e pizze in Sant’Agostino».
Però quest’anno è un po’ diverso, c’è stato il Covid, c’è stato il lockdown...
«Negli anni passati è vero che anche la mia famiglia ha gestito spazi esterni al locale, ma quest’anno il contesto è diverso. In un primo tempo, quando ancora erano fresche le ferite della pandemia che ci ha così duramente colpito, la giunta aveva dichiarato di non volere realizzare gli estivi in segno di rispetto e per evitare assembramenti pericolosi. Poi hanno cambiato idea...