l'interrogazione

Polmoniti sospette, Niccolò Carretta insiste: «Regione dia i dati di tutta la Lombardia»

Il consigliere bergamasco di Azione: «È una battaglia di trasparenza e chiarezza per i cittadini». Il documento verrà presentato in occasione del “question time” in programma martedì 7 luglio

Polmoniti sospette, Niccolò Carretta insiste: «Regione dia i dati di tutta la Lombardia»
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Dopo aver chiesto alle Ats di fare chiarezza con numeri ufficiali rispetto a quella che era una solo percezione legata al forte incremento di polmoniti, il consigliere regionale di Azione, Niccolò Carretta, prosegue quella che definisce una «battaglia doverosa di trasparenza per i cittadini», annunciando un’interrogazione che verrà presentata in occasione del “Question Time”, in programma martedì 7 luglio. Il documento, firmato anche dai consiglieri Pd Gian Antonio Girelli, Samuele Astuti, Pietro Bussolati e Raffaele Straniero, chiede al presidente Attilio Fontana e all’assessore al Welfare Giulio Gallera di poter conoscere i dati relativi alle polmoniti sospette e alle prescrizioni di radiografie e di tac del torace in tutti i presidi ospedalieri (pubblici e privati) della provincia di Bergamo e su tutto il territorio regionale, nel periodo compreso tra gennaio del 2017 e il 22 febbraio di quest’anno.

«Valuto positivamente il fatto che la mia iniziativa sia servita a smuovere le acque su quelle che potrebbero essere state sottovalutazioni – sottolinea Niccolò Carretta -. Sebbene non spetti a me giudicare colpe o responsabili, sono pronto ad andare fino in fondo chiedendo trasparenza in merito non soltanto ai dati di tutti gli ospedali lombardi, ma anche a tutti quei casi di disturbi respiratori denunciati a fine 2019 e inizio 2020 che non avendo conseguito un ricovero non sono stati conteggiati nelle tabelle predisposte dalle Ats». Inoltre, i consiglieri chiedono se tali dati (oltre a quelli forniti in relazione al periodo intercorso tra dicembre 2019 e febbraio 2020) fossero noti alla Regione e siano stati comunicati tempestivamente alla Direzione Generale Welfare e al Ministero della Salute, nonché se esista una rete di sorveglianza delle malattie infettive che consenta il riconoscimento precoce di anomalie nei ricoveri o nei riscontri ambulatoriali di patologie correlabili a eventi epidemici.

«È importante che questi numeri siano messi insieme e valutati nella loro interezza - prosegue il consigliere bergamasco di Azione -, ma soprattutto sarà fondamentale stabilire se c’è stato un problema nel loro meccanismo di trasmissione, oppure se questi dati erano disponibili da subito e nessuno ha fatto scattare una procedura di allarme, nonostante le notizie non incoraggianti provenienti dalla Cina. Spero, a questo punto - conclude Carretta - che martedì in Aula arrivino dati concreti e non si debba attendere altri tre mesi, come avvenuto in passato».

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