Marina Noris

Qui Nembro. «Sono stata attentissima, eppure ha colpito anche me»

La consigliere comunale capogruppo della maggioranza al Comune ricercatrice all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ha il Coronavirus

Qui Nembro. «Sono stata attentissima, eppure ha colpito anche me»
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di Elena Conti

«Sono stata attentissima, eppure ci sono cascata anch’io!». Anche Marina Noris, consigliere comunale capogruppo della maggioranza al Comune di Nembro e ricercatrice all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, si è beccata il Coronavirus. Sebbene non le sia stato fatto il tampone, la dottoressa Clara Bettini ha confermato che i suoi sintomi sono associabili al virus.

«Ho rispettato le regole, sono uscita di casa esclusivamente per le necessità della mia famiglia, per fare la spesa e comprare le medicine in farmacia. Eppure non è bastato: giovedì ho cominciato a sentirmi dolorante e debole e ho perso il senso dell’olfatto. È quest’ultimo sintomo che ha insospettito maggiormente la dottoressa. Da sabato sono isolata dalla mia famiglia, ora la febbre è scesa ma mi sento stanca. Per il resto sto bene, ma penso sia importante riferire la mia esperienza. Nonostante io abbia seguito le regole, non è bastato. Questo significa che soltanto restando a casa si ha la possibilità di essere davvero risparmiati; uscire anche per movimenti necessari non ci mette in salvo».

«È importante che si sappia. Ci fa capire quanto sia fondamentale rimanere a casa il più possibile, nonostante la noia e la voglia di stare all’aperto. Non certo come quella famiglia di Nembro che ieri (martedì, ndr) è stata scoperta mentre arrostiva carne sul torrente Carso, sotto il ponte di via Tasso. Tutti e quattro i componenti sono stati denunciati, anche perché avevano con sé l’autocertificazione che riportava “movimento per motivi di salute”. La vitamina D fa bene a tutti, ma in questi giorni è meglio riceverla dal terrazzo di casa. La sensazione è che a troppa gente non è ancora giunto chiaro il messaggio. Le notizie dicono che il 40 per cento dei lombardi esce di casa: escludendo il personale sanitario e i servizi relativi ai beni primari, come gli approvvigionamenti alimentari, il numero è comunque troppo alto. Restate a casa».

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