Dal 4 maggio

Si può andare a fare la spesa anche in un comune diverso da quello in cui si risiede

Dopo le incertezze iniziali, le autorità locali hanno chiarito la cosa. Serve però buonsenso: «Non sarebbe logico partire da Bergamo per andare a Pavia a fare compere o acquisti»

Si può andare a fare la spesa anche in un comune diverso da quello in cui si risiede
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In questi primi giorni di "fase 2", le certezze sono assai poche. Abbiamo capito che c'è qualche libertà in più negli spostamenti (e basta guardare fuori dalla finestra di casa per rendersene conto), ma fin dove arrivano queste libertà? Una domanda, in particolare, assilla diverse persone: posso finalmente andare a fare la spesa dove preferisco, anche fuori dal Comune in cui risiedo? Inizialmente, tutte le indicazioni andavano verso il no. Ora però, in seguito ai chiarimenti forniti soprattutto dalle autorità locali, le cose sembrano essere cambiate. Dunque sì, è stata ristabilita la possibilità di andare a fare la spesa nei negozi o supermercati che si preferiscono, a patto ovviamente che si rispetti il principio del buonsenso.

Le risposte alle domande frequenti dei cittadini pubblicate dal Governo domenica 3 maggio non hanno risposto specificamente alla domanda sulla spesa (sebbene fosse uno dei temi più dibattuti nei giorni precedenti), lasciando molti dubbi. È vero che gli spostamenti, seppur giustificati ancora da motivi di lavoro, necessità e urgenza, sono stati "aperti" al territorio regionale, ma è anche vero che è stato più volte sottolineato come il Dpcm del 26 aprile, in vigore dal 4 maggio, non prevede alcun "liberi tutti". Da qui la necessità che siano le autorità locali a disciplinare alcune questioni particolarmente concrete, come appunto quella dello spostamento in un altro Comune per fare la spesa. I sindaci della Val Gandino, nei giorni scorsi, hanno pubblicato un documento nel quale ritengono giustificato questo spostamento, almeno finché la Prefettura di Bergamo non fornisca indicazioni differenti.

Come riporta BergamoNews, ufficialmente da via Tasso non è arrivata alcuna specificazione, ma ufficiosamente il prefetto afferma che «Fermo restando che il principio è ridurre gli spostamenti per evitare il contagio, si può andare nel comune vicino dove posso trovare generi alimentari di prima necessità che non trovo nel mio comune. Il limite territoriale del comune è caduto, resta quello regionale. C’è da evidenziare però che non sarebbe logico partire da Bergamo per andare a Pavia a fare compere o acquisti». Un concetto rimarcato anche, nello stesso articolo, dalla comandante della Polizia locale di Bergamo, Gabriella Messina: «Non c’è più il limite territoriale del comune, quindi si può andare a fare la spesa fuori dal proprio comune di residenza. Rientra tra i motivi di necessità. Raccomandiamo comunque di utilizzare sempre il buon senso». Ora la speranza è che si evitino scontri tra Comuni, come avvenuto durante la "fase 1" tra Mapello e Palazzago, con il sindaco di quest'ultimo che aveva concesso ai suoi cittadini di andare a fare la spesa nel paese confinante e il sindaco di questo che, invece, si diceva contrario.

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