Danni enormi

Siccità, trombe d'aria e grandine: il tempo impazzito devasta i raccolti bergamaschi

A Chiuduno la furia del maltempo ha raso al suolo delle serre. Preoccupazione anche negli alpeggi di montagna per scarsità di foraggio e acqua

Siccità, trombe d'aria e grandine: il tempo impazzito devasta i raccolti bergamaschi
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Tanta, anomala siccità. Ma anche temporali ed eventi atmosferici estremi che hanno devastato i raccolti, causando numerosi danni alle imprese agricole. Nelle ultime ore il tempo sembra impazzito: trombe d'aria che hanno scoperchiato case (come è accaduto a Seriate) e serre, allettato il mais in campo già indebolito dalla siccità. La grandine ha dato poi il colpo di grazia in alcune delle aree maggiormente colpite dal maltempo, ossia Zanica, Seriate, Chiuduno, Grumello, Calcinate, Cassinone e Mornico al Serio.

È quanto emerge dal rapporto diffuso da Coldiretti Bergamo. A Chiuduno i danni più gravi: qui, la furia del maltempo ha raso al suolo le serre dell'azienda agricola Tenuta I Laghetti di Belussi Roberto. «Nel giro di 5 minuti – ha raccontato il titolare – i vortici di vento mi hanno completamente distrutto sessanta serre dove coltivo valeriana e spinacino biologici. Non solo le strutture sono state devastate ma ho perso anche tutto il raccolto. Sono rimaste integre solo 4 serre. Mi è successa la stessa cosa lo scorso anno e nonostante i gravi danni avevo deciso di ripartire, ora non so cosa farò».

Una comprensibile amarezza, come afferma il direttore di Coldiretti Bergamo Carlo Loffreda: sono bastati pochi minuti per mandare in fumo il lavoro di tutta una stagione. «Con la siccità e questi eventi estremi da un lato – prosegue Loffreda – l'aumento dei costi di produzione e le difficoltà del mercato dall'altro, la situazione per il comparto è veramente difficile». Questi eventi atmosferici – sottolinea Coldiretti – sono l'ennesima conseguenza dei cambiamenti climatici in atto anche in Italia, dove la loro eccezionalità è ormai diventata la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione del clima che sta mettendo a dura prova l'agricoltura, su cui continuano a pesare gli effetti drammatici della siccità.

Le rese dell'orzo, ad esempio, sono calate del trenta per cento circa. E anche il raccolto del fieno ha subito un tremendo tracollo. I mais in campo soffrono e non stanno sviluppando come dovrebbero, mentre gli aumentati costi dell’energia per far funzionare i pozzi che pescano l’acqua per irrigare stanno mettendo in ginocchio le aziende. Anche in montagna c'è preoccupazione, soprattutto per gli alpeggi, sia per la scarsità di foraggio sia perché se non dovesse più piovere nei prossimi giorni, c'è il rischio concreto che non vi sia più acqua per abbeverare gli animali.

«Gli agricoltori stanno affrontando una situazione davvero eccezionale, che non si era mai vista prima – conclude Loffreda –; accogliamo positivamente la decisione dei gestori idroelettrici di rilasciare altra acqua a favore dell’irrigazione (5 milioni di litri al giorno: ne abbiamo parlato in maniera più approfondita qui) e ringraziamo Regione Lombardia per il supporto che ci sta dando».

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