la scoperta

Variante inglese del Covid, accertato a Treviglio il primo caso della Bergamasca

Si tratta di un viaggiatore di ritorno dal Regno Unito, come confermato dall’Asst Bergamo Ovest. Il paziente sarebbe transitato da uno dei quattro punti tampone drive-in allestiti dall’azienda trevigliese

Variante inglese del Covid, accertato a Treviglio il primo caso della Bergamasca
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La tanto temuta variante inglese del Covid ha scavalcato la Manica ed è atterrata anche nella nostra provincia. Il primo caso registrato nella Bergamasca è stato confermato dall’Asst Bergamo Ovest, che gestisce l’ospedale di Treviglio-Caravaggio e quello di Romano di Lombardia e che ha accertato l’avvenuto contagio in un viaggiatore di rientro dal Regno Unito.

Come riportano i colleghi di PrimaTreviglio si tratta di un paziente transitato da uno dei quattro drive-in allestiti dall’azienda trevigliese dopo un viaggio nel Regno Unito e risultato positivo. Le successive analisi genetiche sul campione di virus prelevato tramite il tampone orofaringeo hanno confermato che si trattava di un caso della variante inglese. Questa “versione” del coronavirus sarebbe arrivata in Lombardia alla fine di dicembre. Casi si sono registrati anche a Roma e a Firenze soltanto questa settimana. Inoltre, secondo l’Oms, è già presente in almeno cinquanta Paesi del mondo.

I drive-in allestiti dall’Asst Bergamo Ovest sono quelli di Treviglio fiera (ad accesso libero), di Ponte San Pietro, Martinengo e Dalmine. Non c’è conferma ufficiale dall’azienda, ma sembra che la diagnosi sia stata fatta su un tampone prelevato proprio a Treviglio.

La variante del Covid identificata in Inghilterra avrebbe una capacità di diffusione, e quindi di contagio, maggiore di quelle finora note del virus. Da qui il nome “gergale” della variante, sulla quale già nelle scorse settimane era scattato un piano di sorveglianza. Il virus inglese è infatti più veloce e più efficiente nel trasmettersi da uomo a uomo, fino al 70 per cento in più.

Non è tuttavia, di per sé, più pericoloso. Né, sembra ormai accertato, sono da considerarsi fondati i timori per la resistenza ai vaccini finora messi in campo dalla comunità scientifica. Scoperta ufficialmente il 14 dicembre, la variante B.1.1.7, ora chiamata VOC 202012/01, ha avuto origine, secondo l’Imperial College, nel sud-est dell’Inghilterra a settembre.

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