Manca poco

Una biblioteca sulla storia di Bergamo in Porta San Lorenzo, nella sede di Orobicambiente

Verranno raccolti 3-4 mila libri sulla città e le sue Mura, carte geografiche antiche, ma anche testi sull'ecologia in un ambiente da 60 posti

Una biblioteca sulla storia di Bergamo in Porta San Lorenzo, nella sede di Orobicambiente
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La loro sede è stata inaugurata lo scorso ottobre, ma il fermento per migliorarla e attivare al suo interno nuovi servizi e iniziative continua a esserci. L'Associazione Orobicambiente, che collabora con il Comune di Bergamo e il Parco dei Colli per mantenere il patrimonio dei sei chilometri delle Mura Venete di Città Alta, si sta preparando a inaugurare una nuova biblioteca all'interno della propria sede in Porta San Lorenzo.

Lì dove un tempo venivano immagazzinate le polveri degli artiglieri (questo era l'uso della porta, che prevedeva anche degli ambienti riservati ai corpi di guardia), troveranno casa 3-4 mila volumi. Il presidente di Orobicambiente Giacomo Nicolini ha spiegato al Corriere Bergamo: «Stiamo selezionando alcune donazioni per evitare di avere doppioni nei libri. Di questi, però, circa l’80 per cento che si concentri sul periodo della dominazione veneziana, dal 1428 al 1797, e che sia specializzato sulle Mura, vista anche la nostra collocazione».

Si tratterà quindi di una una biblioteca dedicata alla cultura e alla storia della città e del territorio bergamasco. Non solo una sezione della biblioteca accoglierà anche volumi riguardanti l’ecologia, la natura e il turismo. All’interno verranno collocate mappe antiche, realizzate a cavallo del Cinquecento e del Settecento.

L'idea è quella di rendere la biblioteca un punto di riferimento per bergamaschi che vogliano cercare libri e fermarsi a fare ricerche, grazie anche alla presenza di posti a sedere e di una sala conferenze per un totale di una sessantina di posti. Per vedere la biblioteca funzionante, progetto sostenuto da Palazzo Frizzoni con un contributo di 5 mila euro in virtù della sua valenza sociale, sarà necessario aspettare almeno un mesetto, ma l'area si candida a diventare uno dei luoghi di memoria e ricerca che costruiscono il puzzle della Capitale della cultura in questo 2023.

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