La ricorrenza

Una cena per celebrare il bicentenario del trasferimento di Donizetti a Napoli

Organizzata dal ristorante “ol Giopì e la Margì” di Bergamo con il critico gastronomico Vincenzo D’Antonio

Una cena per celebrare il bicentenario del trasferimento di Donizetti a Napoli
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Il percorso di riscoperta e celebrazione della biografia e delle opere di Gaetano Donizetti, avviato dal festival bergamasco a lui dedicato, in particolare attraverso il ciclo #donizetti200 che propone ogni anno un’opera che compie duecento anni dalla prima messa in scena e che sta permettendo al pubblico di seguire il percorso creativo del musicista dal debutto in avanti, tocca nel 2022 una tappa importante: l’arrivo a Napoli, i primi incarichi anche di tipo organizzativo e quindi la nomina a “direttore artistico” del Teatro di San Carlo dalla primavera del 1823.

Questa tappa è occasione di un nuovo gemellaggio fra Bergamo e Napoli nel nome di Donizetti e nel segno della gastronomia: infatti lo storico ristorante orobico “ol Giopì e la Margì” ha organizzato per venerdì 20 maggio (ore 20.30) una cena di specialità napoletane con la presenza narrante del critico gastronomico partenopeo Vincenzo D’Antonio, penna della rivista «Italia a tavola».

Il menu della serata, preparato dagli chef della famiglia Foglieni, prevede zucchine alla scapece (fritte all’agro e menta) e mozzarella di bufala campana dop “La Munnezzaglia” (pasta mista spezzata con patate mantecata al Provolone del Monaco dop e rosmarino), “Orrau” (tagliatelle al ragù napoletano in lenta cottura), “Braciola napoletana” con polenta (ragù di carne in lenta cottura con polenta di spinato), babà con rum e panna montata, caffè e dolcetti. Nei calici sarà versato Lacryma Christi Bianco del Vesuvio.

Nelle intenzioni degli organizzatori c’è il progetto di proporre la serata presto a Napoli, capovolgendo il menu e proponendo specialità orobiche, anche in vista del passaggio di testimone fra Procida e Bergamo/Brescia Capitale della Cultura 2023.

Donizetti s’impratichì rapidamente del dialetto napoletano: lo parlano certi personaggi di sue opere comiche, lo usava lui stesso in certi passi delle sue lettere. Apprezzava anche la cucina partenopea: i «maccheroni», il pesce, il vino di Trocchia (non però la «minestra di frutti», assaggiata una volta e «più non mi cucca»)».

La cena ha un costo di 40 euro a persona e si può prenotare chiamando il ristorante “ol Giopì e la Margì” al numero 035.242366 (Via B. Palazzo, 25g Bergamo, info@ristorantegiopimargi.it).

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