Dopo l'sos di mons. Coter

Il gran cuore di Bergamo per la Bolivia: Riberalta avrà la macchina dell'ossigeno

Don Eugenio in un messaggio segnalava la situazione disperata: picco ancora lontano, pochissimi posti letto, giorni di viaggio per ricaricare le bombole. Grazie all'aiuto di tanti, ecco i 58 mila dollari per l’acquisto del macchinario che lo produce sul posto

Il gran cuore di Bergamo per la Bolivia: Riberalta avrà la macchina dell'ossigeno
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di Giambattista Gherardi

C’è qualcosa di più di una semplice simpatia fra la Bergamasca e la Bolivia. Nei giorni cupi della pandemia questo legame si è addirittura rafforzato e la terra di Bergamo, fra le più martoriate dal Covid dell’intero pianeta, non ha tardato a rispondere a un appello disperato giunto dalla regione del Pando.

È l’area boliviana ai confini dell’Amazzonia e del Brasile, tristemente noto per essere tuttora in piena emergenza. L’sos disperato è arrivato a metà giugno da mons. Eugenio Coter, originario di Semonte e già curato a Pedrengo e Gandino, poi missionario in Bolivia dal 1991. Dal 2013 è Vescovo del Vicariato Apostolico del Pando, con sede a Riberalta nella regione del Beni. In un messaggio WhatsApp moltiplicatosi fra migliaia di contatti, mons. Coter segnalava una situazione disperata, con la crescita esponenziale dei contagi, il picco ancora lontano (previsto per fine luglio-inizio agosto), la disponibilità irrisoria (poche unità) di posti di terapia intensiva, respiratori e ventilatori, ma anche l’impossibilità di ricaricare le bombole di ossigeno per ospedale e privati, se non attraverso un viaggio di giorni su strade incerte.

«Il giorno 18 giugno due signore, in rappresentanza di un piccolo gruppo di cittadini mi hanno cercato - scrive -: si erano organizzati per lanciare una campagna per l'acquisto di una macchina per l'ossigeno: Riberalta ha 200 bombole di ossigeno e va a caricarle a 500 km da qui quando la strada è percorribile. Ci vuole quasi una settimana per riaverle, un tempo infinito». Don Eugenio (così è tuttora chiamato in Valle Seriana nonostante la nomina episcopale) ha allora scritto all'Ufficio Missionario Diocesano e alle comunità dei vari paesi spiegando le necessità, perché «la vergogna di chiedere è un lusso che non possiamo permetterci». L’idea è stata di impiantare con la massima urgenza una macchina per produrre ossigeno direttamente a Riberalta.

«Grazie all'aiuto di tutti (anche PrimaBergamo ha lanciato l’appello dal proprio sito, ndr) - scrive mons. Coter - dal 26 giugno dal conto dell'Ufficio Missionario di Bergamo che ha fatto da capofila sono arrivati sul conto della ditta che ci fornisce la macchina dell'ossigeno 58 mila dollari, confermandone l'acquisto...

L’articolo completo a pagina 32 del numero di PrimaBergamo in edicola fino al 9 luglio, oppure sull'edizione digitale QUI.

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