Un miracolo

Sette anni fa lei gli salvò la vita: l'abbraccio tra Assane e Katia al Lido Nettuno di Sarnico

Il ragazzo, allora 13enne, era caduto nel lago d'Iseo: rimase oltre 15 minuti sott'acqua, poi la donna lo riportò in superficie. Si sono incontrati di nuovo

Sette anni fa lei gli salvò la vita: l'abbraccio tra Assane e Katia al Lido Nettuno di Sarnico
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Foto di prolocosarnico.it

Era il 7 luglio 2016: Assane Diop, allora tredicenne residente a Villongo, si trovava al Lido Nettuno di Sarnico insieme alla mamma, al fratello gemello Ousseynou e alcuni amici quando per uno scherzo è caduto, battendo la testa sui gradini in acciaio di un pontile e finendo in acqua. A salvargli la vita Katia Loda, quarantacinque anni di Villongo, che si è tuffata e lo ha riportato in superficie, immergendosi a diversi metri di profondità. Una tragedia sfiorata, grazie a un intervento che sembra quasi scritto dal fato.

Assane e Katia si sono incontrati nuovamente su quel pontile, sette anni dopo. A raccontare la loro incredibile storia L'Eco di Bergamo. La quarantacinquenne, docente di scuola media e istruttrice di nuoto con brevetto di salvamento, non doveva nemmeno trovarsi lì quel giorno: era passata a salutare alcune clienti, al tempo lavorava - appunto - come istruttrice. Non appena ha messo piede nel lido, ha sentito le urla: un ragazzino era finito nel lago e non era più riemerso. Non ci ha pensato due volte e si è tuffata, con i vestiti ancora indosso. Insieme a lei, altri tre ragazzi.

Ed è qui che la storia prende una piega inaspettata e accade un evento - ancora oggi - inspiegabile. Dopo aver raggiunto la seconda boa, Katia ha guardato giù. Ma anziché vedere il buio intenso delle acque, i suoi occhi hanno incontrato una luce salire dal fondo. In quel momento, ha capito: Assane si trovava lì. Così, con l'aiuto dei ragazzi, si è spinta sotto la superficie guidata da mille luci. A sette metri di profondità ha scorto il ragazzino che giaceva supino, il piede incastrato.

Individuato il tredicenne, lo ha liberato e se l'è portato al petto: insieme sono risaliti in superficie, guidati dalla stessa luce. Assane era rimasto oltre quindici minuti sott'acqua, lei un minuto e quaranta secondi.

Poi sono intervenuti i soccorsi, che hanno fatto di tutto per salvargli la vita. E così è stato: il giovane si è risvegliato due settimane più tardi in ospedale. Vivo.

Le foto di Assane il giorno delle dimissioni dall'ospedale, nel 2016

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Oggi Assane lavora come magazziniere a Villongo, insieme al fratello gemello. Ci è voluto un po' di tempo prima di riuscire a superare le sue paure. L'ultima proprio in questi giorni: risalire su quel maledetto pontile, dove insieme alla sua salvatrice si è lasciato andare a un sorriso.

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