Con Davide Calvi se ne sono andati i quattro giganti che hanno salvato la Val Brembana
Prima di lui, le morti di Piero Busi, Raimondo Balicco e Pietro Vincenzo Salvini. Una generazione di appassionati amministratori
di Giambattista Gherardi
Giovedì 22 luglio se ne è andato anche Davide Calvi, per decenni sindaco di Moio, e la Valle Brembana ha perso un altro gigante. A marzo dello scorso anno, nel pieno della pandemia, erano “andati avanti” anche Piero Busi, sindaco a Valtorta e presidente della Comunità Montana, Raimondo Balicco e Pietro Vincenzo Salvini, entrambi e a più riprese sindaci di Mezzoldo. Una vera e propria generazione che saluta, lasciando un’eredità preziosa di opere (tante) e ricordi infiniti. Pare di rivederli tutti insieme nell’alto dei cieli, intenti a discutere e pianificare, con un unico valore da difendere: la Valle Brembana e la sua gente.
Davide Calvi
Piero Busi
Renato Balicco
Pietro Vincenzo Salvini
Busi, Salvini, Calvi e Balicco erano figli di una generazione forgiata dalle difficoltà della guerra, ma cresciuta con l’entusiasmo degli anni dello sviluppo. Anni in cui sembrava facile seguire la corrente del Brembo, scendendo verso la città e la periferia milanese a ingrossare le fila delle grandi fabbriche pronte a sostenere il ruggente boom italiano. La loro intuizione più importante fu quella di investire invece sui servizi per la gente di montagna, rivendicando anche alle sperdute frazioni ai piedi del Passo San Marco, a quelle di Moio o di Valtorta, la dignità di una vita meno eroica e soprattutto possibile.
Forse non è un caso che a unirli ci sia il comune impegno amministrativo, ma a “dividerli” un assortimento mirabile di passioni e opere memorabili: Pietro Vincenzo Salvini, morto a 91 anni, fu l’artefice dell’apertura nel 1966 della strada Mezzoldo-Cà San Marco, passo decisivo per creare la Transorobica dalla Valle Brembana alla Valtellina, completata dieci anni più tardi. Per Piero Busi, morto ad 86 anni, ci vorrebbe un volume per raccontare opere e iniziative, ma su tutte si staglia il Don Palla, la casa di riposo “luogo del cuore” dove è morto anche Davide Calvi, 82 anni. A Calvi si deve l’impegno per Moio, ma anche e soprattutto l’intuizione del recupero dei terreni incolti attraverso la frutticultura, con le Mele Val Brembana che ne sono frutto gustoso.
E poi Raimondo Balicco, morto a 77 anni, grande sindaco a Mezzoldo, uomo di boschi e territorio nel ruolo di Forestale, ma anche grande uomo di sport nella Corsa in Montagna, da atleta e, soprattutto, da commissario tecnico di una Nazionale inarrivabile. Servizi sociali, viabilità, promozione turistica e sport: sembra quasi di percepire nella giusta suddivisione gli ideali “assessorati” di giganti che hanno mostrato al mondo il carisma dei veri Gogis.