In tema di sicurezza

Bergamo, bagarre in Consiglio sulla frase della Nespoli: «Ho visto il dolore negli occhi degli spacciatori»

Ribolla (Lega) ha definito le parole della consigliera della Lista Gori «inaccettabili». La risposta: «Mi ha offeso invitandomi ad andare in stazione così che qualcuno "mi faccia la festa"». Ribolla, però, smentisce

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«Sono andata in mezzo agli spacciatori della Malpensata. Li ho guardati negli occhi, se li guardate negli occhi capite tante cose. La disperazione, che sono lì e non hanno alternativa, nemmeno di andarsene, capite un grandissimo dolore nell’anima. Quindi forse bisognerebbe essere anche un po’ magnanimi e ragionare su questa cosa».

È scontro tra gruppi di maggioranza e opposizioni a margine dell’intervento della consigliera comunale Denise Nespoli (Lista Gori) durante il consiglio comunale straordinario convocato per discutere dei problemi di sicurezza in città.

Un’uscita mal digerita dalla Lega, che da settimane denuncia il grado d’insicurezza in cui versano piazzale Marconi e le aree intorno alla stazione proprio a causa delle risse (alcune delle quali finite nel sangue) scoppiate tra bande di spacciatori rivali.

«Parole inaccettabili», le ha definite il deputato e consigliere del Carroccio Alberto Ribolla, cui hanno fatto seguito quelle di Stefano Rovetta; «Sono francamente sconcertato da tali dichiarazioni. Come si può avere sentimenti di umanità con chi spaccia morte? Da non credere».

La risposta agli attacchi

Nel tentativo di spiegarsi, si è affidata ai social l’interessata, che ha ribadito in un messaggio pubblicato su Facebook la condanna della Lista Gori a «ogni forma di azione illegale e lesiva nei confronti di cittadine e cittadini».

«Concludo il discorso riportando un’emozione esclusivamente personale di infinita tristezza che porto nel cuore – si legge nel post -. Durante i tour di quartiere che facciamo come consiglieri, ho guardato gli occhi di un uomo (probabile spacciatore) seduto sulla panchina. In quegli occhi, come in quelli del vicino, ho letto paura, dolore, disperazione, occhi persi di chi non ha nulla da perdere e non ha più un luogo dove andare. Da donna, madre, cittadina e consigliera non sono indifferente a questa tragedia. Chi devia dalla strada della vita e si riduce a far quella vita, ha perso ogni diritto e come un fantasma resta nel buio più profondo. Si questo non mi lascia indifferente. Ma forse non sono altro che vittime di politiche leghiste delle leggi Bossi-Fini?».

Denise Nespoli ha anche contrattaccato, chiamando in causa lo stesso Ribolla, che l’avrebbe disturbata mentre stava per concludere il proprio intervento: «Per la seconda volta mi offende – denuncia Nespoli -, urlando, invitandomi ad andare in stazione, così che qualcuno “mi faccia la festa”». Ribolla, dal canto suo, nega di aver mai detto una frase del genere, che potrebbe essere stata detta da qualcun altro nella bagarre di quei momenti (che potete "rivivere" nel video qui sopra).

Gli altri consiglieri eletti nella Lista Gori, nell’esprimere la propria solidarietà alla collega, accusano la Lega di aver strumentalizzato una frase di un più ampio discorso «solo per nascondere la delusione di aver chiesto un consiglio sulla sicurezza e non aver portato a casa risultati concreti».

Dal canto suo, la maggioranza ha «depositato e approvato numerosi ordini del giorno che si occupano dei tanti temi aperti in città – sottolineano in un comunicato - come la richiesta al presidente Fontana di attivare l’Accademia della polizia locale che aveva promesso e di farlo nel quartiere della Malpensata per aumentare i punti di presidio. Questi attacchi, anche personali, che condanniamo denotano la totale incapacità di entrare nella complessità dei problemi e danno la cifra del perché il progetto Gori è stato premiato al primo turno dai bergamaschi nel 2019».

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