Il progetto

Bergamo, opposizioni contro le nuove zone 30 volute dal Comune: «Non bastano i cantieri...»

Il consigliere leghista commenta: «La città non ha bisogno di altri imbuti». Nosari (Bergamo Ideale): «Come pensano di fare rispettare il limite?»

Bergamo, opposizioni contro le nuove zone 30 volute dal Comune: «Non bastano i cantieri...»
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Nella giornata di ieri sono stati resi noti i nuovi quartieri parte del progetto "Bergamo Città Zona 30", il piano approvato nel giugno 2020 per abbassare il limite da cinquanta a trenta chilometri orari che ha come obiettivo quello di garantire sicurezza stradale e ridurre emissioni derivanti dal traffico veicolare nelle aree residenziali.

Le "nuove" zone 30 di Bergamo riguarderanno i quartieri di Santa Lucia, Borgo San Leonardo in centro e il quartiere San Paolo nella zona sud, tra via Leopardi e il centro commerciale Conad (la cosiddetta zona Città Mercato). L'ultimo intervento di questo tipo risale a qualche mese fa, quando oggetto del provvedimento furono i quartieri di San Paolo e di Loreto (a eccezione delle principali direttrici in entrata e uscita). Non tutti sono però d'accordo con il progetto.

«Non bastano i cantieri in ogni zona della città che già bloccano il traffico - esordisce Alberto Ribolla, consigliere comunale leghista, che ha affidato ai social il suo sconcerto e che già due anni fa attaccò duramente il progetto, definendolo come un'idiozia - non bastano le inutili e pericolose corsie promiscue ciclabili (che in Svizzera, ad esempio, ci sono dappertutto ma le carreggiate sono ampie e permettono il passaggio contemporaneo e affiancato di auto e ciclisti, senza alcun pericolo per entrambi). No, dobbiamo anche trasformare la città in una completa zona 30 permanente».

«Mi chiedo: ma perché?! - prosegue Ribolla - Si mettano le zone 30 dove utili e necessarie (vicino a scuole e parchi, ad esempio) ma avere come obiettivo l'80 per cento della città in zona 30 significa avere solo una visione ideologica della mobilità, che porterà a schiantarsi, come peraltro già successo a Saronno qualche anno fa. Come se Bergamo avesse bisogno di altri imbuti, oltre a quelli già presenti, anche fisicamente».

Nella giornata di oggi (8 novembre), poi, anche un altro consigliere di opposizione, Luca Nosari (Bergamo Ideale), ha presentato un'interrogazione nella quale chiede all'Amministrazione come «intenda attivamente far rispettare il limite imposto dei 30 km/h in tutte le zone adibite», dato che «nella maggior parte delle già istituite (e istituende) zone 30 non sono presenti dissuasori di velocità, autovelox né tantomeno controlli delle polizia locale, e visto e considerato che, allo stato degli atti, è lasciato all’arbitrario senso civico delle singole persone l’osservanza della soglia dei 30 km/h».

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