Polemica zone 30, dopo gli attacchi di Salvini interviene Gori: «Misura di buon senso»
Il sindaco difende il collega bolognese: «Lo fanno anche i primi cittadini di Olbia e Treviso». Il Carroccio in soccorso del ministro
Il sindaco Giorgio Gori interviene nella diatriba tra i sindaci e il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che vorrebbe ridimensionare l'estensione delle zone 30.
Le critiche di Salvini a Lepore
Dopo il provvedimento da parte del primo cittadino di Bologna, Matteo Lepore, che ha applicato il limite di trenta chilometri orari per le auto in tutto il Comune, l'esponente del Governo lo aveva criticato. In particolare, aveva dichiarato che «non è ragionevole applicarlo a tutta la città», che «sarebbero stati maggiori i danni che i benefici» e bollando il progetto come «ideologico». Inoltre, aveva convocato l'amministratore in area Pd a Roma, proprio per sollecitare una marcia indietro.
L'intervento di Gori
Gori, però, dopo le affermazioni del leader del Carroccio e i suoi post sui social contro Lepore, è intervenuto in favore del "collega": «I trenta all'ora in città non sono una bandiera ideologica, ma una misura di buon senso, da applicare con buon senso là dove utile a garantire più sicurezza a chi si muove in auto, in bici o a piedi - ha scritto -. A Bergamo la stiamo introducendo con gradualità, e arriveremo all’ottanta per cento del reticolo viario (non quindi sulle strade principali), sollecitati dai residenti dei quartieri».
Non è mancata poi l'osservazione nei confronti del ministro: «Quel che Salvini non sa è che lo stanno facendo anche i sindaci del suo partito, Olbia e Treviso tra i primi. In ogni caso la decisione tocca ai Comuni, e non al ministro, proprio in virtù di quell’autonomia che a lui è tanto cara».
I #30allora in città non sono una bandiera ideologica, ma una misura di buon senso, da applicare con buon senso là dove utile a garantire più sicurezza a chi si muove in auto, in bici o a piedi. A #Bergamo la stiamo introducendo con gradualità, e arriveremo all’80% del reticolo…
— Giorgio Gori (@giorgio_gori) January 22, 2024
La Lega in soccorso del ministro
In seguito alla presa di posizione del sindaco di Bergamo è arrivata anche la reazione del consigliere comunale della Lega, Alberto Ribolla: «L’assessore Zenoni afferma che non si tratta solo di limiti, ma di un fatto culturale. In sostanza, conferma la visione ideologica del centrosinistra, che vuole penalizzare i cittadini che lavorano solo per questioni ideologiche. Nessuno vuole negare la necessità che ci siano zone trenta nelle aree più delicate, ma questa visione di estendere praticamente a tutta la città una velocità ridotta significa non conoscere i bisogni dei cittadini, e penalizzarli fortemente».
Alle sue frasi si aggiungono quelle della deputata del Carroccio Rebecca Frassini: «Le dichiarazioni di Gori e del suo assessore alla Mobilità mirano ad attaccare il ministro Salvini che, a differenza di loro, è dalla parte dei cittadini e del buonsenso. Non si possono bloccare le città per pura ideologia e Bologna, con le contestazioni che ha avuto, ne è un esempio lampante. Bisognerebbe spiegare, inoltre, agli esponenti del Pd che l’intervento del Ministro non va assolutamente contro il federalismo e l’autonomia dei Comuni, ma le scelte dei Comuni contro il buonsenso e il bene della comunità. Il limite può avere senso in aree sensibili, ma non può essere un pretesto per bloccare le città».
Secondo quanto dichiarato ancora da Frassini, il Ministero dei Trasporti sta lavorando a una direttiva per semplificare il tema dei limiti di velocità. «Il Pd si dimostra un partito senza programmi e, pur di alzare la voce contro il Governo, sta diventando il partito anti-auto, senza rendersi conto di quali siano le esigenze reali di cittadini e lavoratori».
Dichiarazioni assurde degne del maoismo di cui è pervasa l’ideologia di Gori e del suo partito. Proprio lui parla di autonomia, quando è ed e sempre stato, insieme al suo partito, il maggior oppositore alle richieste di autonomia dei lombardi. Si è schierato contro il referendum sull’autonomia, fa dichiarazioni contro il federalismo anche in questi giorni in cui si discute alla Camera, di autonomia. Di che autonomia parla? Solo della sua, cioè vuole fare solo ciò che gli aggrada, sbattendosene di chi non la pensa come lui, esattamente come i suoi colleghi sindaci di tutti i comuni amministrati dal pd. Osceno! Un sindaco che continua a togliere parcheggi alle auto, lamentandosi poi del traffico, per fare piste ciclabili che nessun ciclista usa, vedi via don Guanella, proprio a Redona. Certo, lui ed i suoi, come gli altri sindaci del pd, vorrebbero città parchi giochi per lui e gli amici VIP, in cui gironzolare bighellonando in bici da corsa o elettriche (costo dai 4.000 € in su), senza il fastidio di vedere i plebei che lavorano con i veicoli. Sicurezza dei ciclisti e dei pedoni? E la sicurezza di automobilisti e motociclisti, costretti ad assurde gimkane tra piste ciclabili, spartitraffico, cordoli vari, voragini delle strade e blocchi stradali voluti proprio da lui? Oggi lunedì mattina alle 8,00, piena ora di punta, ha fatto chiudere una corsia della circonvallazione per fare potare gli alberi, con code ed ingorghi inenarrabili; chi lavora NON ha interesse per lui! Ciclisti e pedoni sarebbero molto più sicuri per strada se rispettassero anche loro il CDS. Non passassero co rosso, si fermassero agli stop, avessero le luci obbligatorie al buio non camminassero guardando il cellulare e guardassero prima di attraversare le strade (obbligatorio dal CDS e dal buon senso), ecc. Non è sempre colpa di auto e moto! 30 all’ora in città e blocchi sulle alternative, con limiti altrettanto assurdi (50 e 70). Si chiama mobbing verso i lavoratori e automobilisti! Come scritto sopra, è evidentemente un input del pd maoista, che vuole tutti in bici, come nella Pechino di Mao e poi della banda dei quattro, degli anni ’70. In Cina hanno capito che era una fesseria, Gori e il pd no. No ai 30 all’ora ovunque!!!
Attendo spasmodicamente i commenti filo-inquinamento degli abituali frequentatori
E adesso cominciano, sull'altare delle loro diatribe politiche butteranno dalla finestra soldi pubblici e inizieranno con il METTI / TOLGLI a seconda delle amministrazioni che governeranno !! Queste devono essere scelte conndivise e una volta intraprese si va avanti in un verso o nell'altro. NELL' INTERESSE DEI CITTADINI CHE PAGANO LE TASSE , E VI PAGANO LO STIPENDIO !!