la replica alla Lega

Riorganizzazione dei centri socio-culturali, Palazzo Frizzoni: «Nessuna chiusura»

I consiglieri comunali Alberto Ribolla e Luisa Pecce si erano detti preoccupati delle ricadute, anche occupazionali, che la riorganizzazione del servizio avrebbe avuto

Riorganizzazione dei centri socio-culturali, Palazzo Frizzoni: «Nessuna chiusura»
Pubblicato:
Aggiornato:

All’allarme lanciato dai consiglieri comunali della Lega Alberto Ribolla e Luisa Pecce, preoccupati per la riorganizzazione dei centri socio-culturali cittadini, ha risposto Palazzo Frizzoni: «Non è prevista alcuna chiusura dei centri, anzi, sarà possibile un’apertura allargata degli spazi, in collaborazione con associazioni ed enti del quartiere».

Ad alimentare i timori dei consiglieri del Carroccio vi sarebbe il fatto che questa riforma avrebbe messo a rischio il servizio di prestito e restituzione libraria e, soprattutto, avrebbe potuto avere ripercussioni sugli operatori che vi lavorano (molti, ad oggi, in cassa integrazione). Paure totalmente respinte dal Comune.

La trasformazione renderebbe questi spazi centri culturali di comunità, migliorando la partecipazione degli enti del territorio alla vita dei quartieri. Dal 5 aprile al 31 ottobre l’Amministrazione ha avviato una collaborazione con il Consorzio Sol.Co., sperimentando il potenziamento del servizio nei sette centri socio-culturali di Bergamo e collegandolo a quello delle reti del quartiere.

«Da tempo – spiega Giacomo Angeloni, assessore alla Partecipazione – pensiamo a riqualificare i centri socio-culturali. Sono luoghi amati e vissuti dai cittadini, ma che di solito esauriscono le proprie funzioni nell’interprestito librario, gestito con le biblioteche del sistema bibliotecario urbano. Vogliamo andare oltre: il 19 marzo abbiamo approvato nuove linee guida per costruire una gestione dei vecchi Csc come servizio di prossimità, senza che questi perdessero la propria vocazione culturale».

Cosa cambia

Nei piani di Palazzo Frizzoni ogni operatore, da semplice consulente incaricato dell’apertura e della chiusura dei locali, si trasformerà in una figura in grado di animare il quartiere mappando le realtà culturali e di prossimità, partecipando alle reti del territorio, seguendo momenti di formazione e allargando ad altri enti la valorizzazione culturale della propria comunità.

Il servizio di interprestito librario, in ogni caso, resterà disponibile anche in futuro. «Puntiamo a sviluppare un progetto culturale che crei legami e migliori la coesione sociale dei quartieri - conclude l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti -. I cittadini saranno protagonisti degli spazi e anche di piccole produzioni al loro interno. Ci avviamo al 2023, con l’importante appuntamento di Bergamo e Brescia capitali italiane della cultura: accanto alla dimensione internazionale è importante anche il coinvolgimento dei quartieri e dei cittadini; il piano sui Csc va in questa direzione».

Seguici sui nostri canali