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Sofia Goggia, in bici per le vie di Città Alta, si prepara alle Olimpiadi: «Nulla è come l'oro»

Lontana dalle piste da sci, l'atleta trova altri modi per allenarsi e «tornare al top» in vista di Milano-Cortina 2026

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Foto di Davide Morello

Quando il suo elemento, la neve, lascia posto al caldo estivo, comunque Sofia Goggia, la sciatrice bergamasca quattro volte campionessa del mondo e oro alle Olimpiadi del 2018 nella discesa libera, si allena.

Oltre alla palestra, Goggia ammette di avere un debole anche per l'attività in bicicletta e per questo i più fortunati la potrebbero incontrare tra le vie di Città Alta, che lei definisce «il cuore pulsante di Bergamo. Cinta dalle mura, è un borgo medioevale dove in ogni vicolo ti perdi e trovi bellezza».

La campionessa sottolinea: «Quando entro in Città Alta non c'è stata una volta in cui non abbia pensato quanto sia bella. Io sono una bergamasca convinta, e mi rispecchio molto nella mia città che amo infinitamente».

«Voglio tornare al top»

Dopo la frattura di tibia e malleolo rimediata in allenamento lo scorso febbraio, ora la Goggia sta concludendo il suo percorso di fisioterapia e ha iniziato la preparazione atletica grazie anche al bici gravel, in sella al modello Espresso della Merida.

Sofia Goggia x Merida - PH Davide Morello (7)
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Lo sta facendo «senza forzare, solo mettendo un po' di fieno in cascina con tanto lavoro. E di questo sono molto contenta.  Il mio ultimo infortunio è stato molto difficile da accettare, ma ho imparato che quando si è in crisi ci si deve fare una domanda e ripartire da quella risposta. La domanda è: cosa vuoi davvero? Io voglio tornare al top, tornare a vincere, e soprattutto ho l'obiettivo dell'Olimpiade in casa che è un sogno enorme».

«Non c'è nulla come l'oro»

L'atleta bergamasca intende quindi arrivare nella sua migliore forma possibile ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina, nel 2026: «A livello sportivo non c'è nulla come l'Olimpiade, è una giornata in cui ti giochi moltissimo, anzi in cui ti giochi tutto. Provare a vincere l'Olimpiade in Italia sarebbe una cosa enorme. A distanza di due anni, tornando poi da un infortunio, qualcuno farebbe già la firma per una medaglia. Però, mi ripeto: non c'è nulla come l'oro».

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Simone

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