L'escursione consigliata

Storia e bellezza si incrociano, sulla cima del Pizzo dei Tre Signori (arrivarci non è da tutti)

Questa vetta è famosa per la posizione strategica, che permette di ammirare moltissime cime, tra cui cui le Grigne, il Resegone, il Legnone e il Pizzo di Trona

Storia e bellezza si incrociano, sulla cima del Pizzo dei Tre Signori (arrivarci non è da tutti)
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di Angelo Corna

Storia e bellezza si incrociano sulla cima del Pizzo dei Tre Signori. La sua vetta è resa famosa grazie alla posizione strategica, che permette di ammirare moltissime vette, tra cui cui le Grigne, il Resegone, il Legnone e il vicino Pizzo di Trona. Raggiungere questo balcone panoramico, storico punto di confine tra la Repubblica Veneta, il Ducato di Milano e la Repubblica dei Grigioni, richiede impegno e sacrificio: a ripagarci, poi, c'è la bellezza unica di una montagna che, nei secoli, è diventata leggenda.

1 - Via al sentiero
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2 - Baite ristruttrate
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4 - La Sfinge
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5 - Il pizzo visto alla sua base
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6 - Scorci sul lago d'Inferno
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9 - Vetta del Pizzo Tre Signori
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La partenza della nostra escursione è il borgo di Ornica, in alta Val Brembana. Superato il centro del paese, raggiungiamo l’imbocco del sentiero, numerato con il segnavia Cai 106: un cartello indicatore riporta i tempi di percorrenza, stimati in circa 4 ore e ben 1580 metri di dislivello positivo.

L'itinerario segue inizialmente una bella mulattiera ciottolata che si snoda nel bosco, costeggiando un piccolo ruscello. Si risale con pendenza costante superando alcune vecchie stalle e baite ristrutturate, testimonianza della presenza dell'uomo in centinaia di anni. Il percorso che ci guiderà fin sulla vetta ci porterà attraverso la mistica Val d’Inferno, luogo che ancora oggi permette di assaporare spazi incontaminati, con frequenti avvistamenti di stambecchi e marmotte. Passo dopo passo, la zona si rivela in tutta la sua bellezza: si sale per boschi e prati toccando prima baita Costa (1279 metri), poi la Casera (1415 metri), fino alle zone di pascolo della baita Ciarelli e della baita Predoni, quest’ultima incastonata sotto una grande roccia. Il luogo invita a una pausa: impossibile non soffermarsi a riflettere sulle tante leggende nate in questa valle.

Recuperate le energie, si attraversa il torrente e si incrocia il sentiero Cai 101, che ignoriamo, per piegare a destra e continuare al cospetto della “Sfinge”, torrione così denominato per la sua arcigna forma. Con un ultimo sforzo si risale la conca detritica per arrivare, dopo quasi tre ore di cammino, alla suggestiva Bocchetta d’Inferno, valico posto tra il Pizzo dei Tre Signori e il Pizzo di Trona…

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