L'escursione consigliata

Tra foreste e nevi, immerso in un luogo d'incanto: la meraviglia del Rifugio Balicco

Questo elegante edificio in legno di larice che si integra con una baita in pietra è stato inaugurato nel luglio 2015 e si trova a 1963 metri di quota

Tra foreste e nevi, immerso in un luogo d'incanto: la meraviglia del Rifugio Balicco
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di Angelo Corna

Siamo ormai alle porte dell’inverno e l’autunno, lentamente, lascia spazio alla neve. Boschi e montagne si coprono dal bianco mantello, mentre la maggior parte dei rifugi orobici riposa in attesa del disgelo. Qualcuno però fa eccezione: tra i più giovani rifugi delle Orobie, il Marco Balicco si colloca sicuramente anche tra i più suggestivi. Sito all’interno della foresta regionale Azzaredo Casù, nel comune di Mezzoldo, è abbracciato dai vicini monti Tartano e Azzaredo.

La capanna, un simpatico ed elegante edificio in legno di larice che si integra con una baita in pietra, è stata inaugurata nel luglio 2015 e si trova a 1963 metri di quota. A poca distanza, lungo il Sentiero delle Orobie, nel tratto che collega il rifugio Benigni al rifugio Dordona, si trova il bivacco Alberto Zamboni, di proprietà di Ersaf e gestito dal Cai dell’Alta Valbrembana.

1 - Scorci dal sentiero
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4 - Panorama
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6 - Baita sul percorso
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7 - Il rifugio Balicco
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Il via per la nostra escursione è il borgo di Mezzoldo. Raggiunto il paese, continuiamo lungo la strada che conduce al Passo San Marco: un cartello ne indica la chiusura ma, fino al tornante numero 9, punto di partenza della gita, la via è percorribile e sgombra da neve. In inverno per informazioni sulle condizioni del tracciato è possibile consultare la pagina Facebook del rifugio.

Parcheggiata l’auto lungo il bordo della strada possiamo imboccare il segnavia Cai 124/A, che si addentra nel bosco tra le prime chiazze di neve. Si continua alternando tratti in falsopiano a facili saliscendi, facendo attenzione ai tratti ghiacciati; a seconda delle neve presente e delle temperature, potrebbero essere necessarie le ciaspole o i ramponcini da ghiaccio.

Raggiunta “Baita Arale”, il panorama inizia ad aprirsi, mostrando le vette che fanno da corona alla zona. Una meraviglia che si mischia al fascino dell’inverno. Raggiungiamo Casera Azzaredo dopo circa un’ora di cammino: un cartello indica il rifugio, raggiungibile con un ultimo strappo finale…

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