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Bravi architetti! Con il nuovo Sentierone il Comune ha fatto centro (rendiamolo tutto pedonale)

La gente si ferma, scatta fotografie. L'intervento sul salotto della città è riuscito. E adesso c'è perfino chi propone una passerella...

Bravi architetti! Con il nuovo Sentierone il Comune ha fatto centro (rendiamolo tutto pedonale)
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di Paolo Aresi (foto di Devid Rotasperti)

La signora arriva in bicicletta, si ferma, tira fuori il cellulare, scatta una fotografia. «Mi piace - dice -. Hanno fatto una bella cosa, rispettosa del passato, si coglie però un cambiamento. La pietra al posto dell’asfalto è essenziale... adesso è necessario che questo nuovo tratto davanti al teatro Donizetti diventi realmente pedonale, allora sarà veramente un salto in avanti e credo che potrebbe essere decisivo per la rinascita del centro». Antonietta Graziosi, 56 anni, sorride e riprende a pedalare. Giovanni Pasini abita in via Baioni, dice: «Stavolta l’amministrazione comunale ha fatto centro. Un bell’intervento. Importante è che diventi isola pedonale sul serio».

C’è un sacco di gente che cammina in centro, oggi, mercoledì, alle due del pomeriggio. È una specie di pellegrinaggio. Tutti si fermano, guardano. Qualcuno scatta fotografie. Angela Rota, 49 anni, di via San Bernardino lancia un’idea: «Adesso bisogna risolvere il problema di viale Roma. Io farei un sovrappasso pedonale, un concorso, un sovrappasso bellissimo che unisca il Sentierone del Balzer con il Sentierone della piazza Vittorio Veneto. È un antico problema. Un ponte adatto anche alle carrozzine dei disabili, una progettazione di alta qualità, magari di Calatrava... sarebbe un arricchimento per Bergamo».

È vero, il “nuovo” Sentierone appare equilibrato, di una certa eleganza. I temuti muretti bianchi non ci sono: a delimitare le aiuole una pietra grigia, bassa, perfettamente squadrata, una cornice levigata e precisa che però in qualche modo richiama le “roccette” di inizio Novecento, quel conglomerato che segnava i giardinetti di diversi luoghi della città e in particolare quelli del Donizetti. Le “roccette” dovevano sparire anche dal monumento con il laghetto dei cigni, invece sono rimaste per intervento della Sovrintendenza che alla memoria storica e all’impronta stilistica di altri tempi ci tiene in modo particolare. È un sedimento, è un valore aggiunto.

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Se il Largo Gavazzeni, quello precisamente davanti al teatro, sarà mantenuto isola pedonale in senso stretto, allora avremo un Sentierone che si apre in quattro fasce: quella sotto i portici del Balzer e del Nazionale, il Sentierone tradizionale, le aiuole alberate allargate e la ex strada, ultimo pezzo di Torquato Tasso, oggi pavimentata a nuovo. Quattro fasce per una larghezza totale di circa trenta metri, una lunghezza di centocinquanta. L’intervento, voluto dalla giunta e in particolare seguito dall’assessore Francesco Valesini, è un restauro sostanziale, non un semplice trucco e parrucco. Nuova pavimentazione in pietra, aiuole ampie con l’alberatura tradizionale, nuove panchine sui lati, molto normali, sostenute da un muretto in pietra del tutto simile alla cornice che delimita l’aiuola. Panchine normali, sobrie, senza “voli pindarici” dalle strane forme spesso stridenti rispetto al contesto, volute per dimostrare a ogni costo una “originalità”. Panchine e pietre sotto gli alberi, lampioni tradizionali. Poi il largo Gavazzeni pavimentato in pietra e pavé, davanti al Donizetti. Accanto, il monumento al Gaetano è stato ripulito, sistemato, sbiancato. Davanti, si è creata una piazzetta e le aiuole hanno assunto un assetto più regolare.

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